Genova. Sei tipi di terza prova, a seconda delle scuole. Oggi a Genova è il giorno del temutissimo quizzone, in quasi tutti gli istituti scolastici (ieri per alcuni, non sede di seggio) slittato rispetto al resto d’Italia per il ballottaggio delle amministrative di domenica.
Così i quasi 6 mila maturandi genovesi, dopo la prima e la seconda prova, sono oggi impegnati con il test multiplo: una serie di domande sulle diverse materie, pertinenti al percorso di studio e decise dalle singole commissioni d’esame in base alle simulazioni effettuate nel triennio. Traduzione: è necessario studiare i programmi di tutte le materie.
Sei tipi dicevamo: la trattazione sintetica (non più di 5 argomenti), i quesiti a risposta singola (da 10 a 15 domande su argomenti riguardanti una o più materie) o multipla (da 30 a 40 domande su argomenti dell’ultimo anno), non più di due problemi problemi a soluzione rapida su due o più casi pratici e professionali, oppure lo sviluppo di un progetto interdisciplinare. In tutto dalle due alle tre ore, ma, va ricordato, non ha la stessa durata per tutti, mentre domande o materie cambiano a seconda di scuola e indirizzo.
Solitamente sono ammessi la calcolatrice, il dizionario di italiano o di una lingua straniera oltre che – in alcuni casi – quello dei sinonimi e contrari.
Una “roulette” che fin da quando è stata istituita è sempre stata considerata dagli studenti il vero spauracchio dell’esame di stato. E questo, in vista della riforma, sarà il penultimo anno: dal 2019 la terza prova sarà abolita.
Finiti gli scritti il punteggio verrà sommato ai “crediti scolastici” e concorrerà alla formazione del voto finale. In attesa dell’orale, in cui gli studenti dovranno presentare il proprio percorso multidisciplinare e rispondere alle domande della commissione d’esame, l’ultima grande prova prima del meritato riposo del maturando.
Intanto dal web una buona notizia (per chi la terza prova l’ha già archiviata ieri): secondo il sondaggio di Studenti.it, oltre il 62% degli studenti ha dichiarato di esser soddisfatto della propria prova; il 26% pensa di esser andato male e il 12% prevede di esser andato meglio nelle domande delle materie umanistiche, meno bene invece sulle materie scientifiche. Nessuno ha invece dichiarato di esser andato bene sulle scientifiche e male sulle umanistiche.