Genova. Non era la prima volta che litigavano, anzi, anche i vicini di casa erano stati testimoni di altre liti furibonde e in almeno un’occasione erano stati costretti a chiamare le forze dell’ordine. Ma questo pomeriggio, il dissidio è finito nel sangue.
In un appartamento del civico 11 di via Pellegrini, al Campasso, in Valpolcevera, una donna brasiliana ha accoltellato il fidanzato, Alessio Rossi, 35 anni, uccidendolo. L’uomo era stato denunciato e indagato due volte per maltrattamenti e lesioni nei confronti di lei. Per una prima vicenda era già stato rinviato a giudizio mentre per il secondo caso le indagini erano ancora in corso. Gli episodi si sarebbero verificati tutti nell’ultimo anno.
“Stiamo chiarendo l’esatta dinamica di quanto successo oggi pomeriggio – ha spiegato il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi – ma visti i precedenti non appare del tutto inverosimile la versione che ha dato la donna e cioè che abbia agito per difendersi. Gli inquirenti stanno comunque lavorando per ricostruire esattamente quanto successo”.
La donna, che dopo il folle gesto ha anche tentato di suicidarsi (per diversi minuti è rimasta in bilico alla finestra ma poi ha deciso di seguire gli agenti, convinta dal funzionario, una donna, della Squadra Mobile), una volta in Questura ha raccontato ai poliziotti di essere stata costretta a colpire il compagno per difendersi: “Mi picchiava, mi picchiava sempre”.
La dinamica. Dopo l’accoltellamento – almeno 3 i colpi inferti – Alessio Rossi ha cercato di mettersi in salvo uscendo di casa e scappando per le scale ma è deceduto nella fuga. Sul posto oltre ai pompieri, che stavano preparando il materasso gonfiabile sotto le finestre dell’abitazione, anche gli investigatori della sezione omicidi della Squadra Mobile che hanno avviato le indagini per ricostruire cosa sia esattamente accaduto. La coppia, sempre secondo la testimonianza di alcuni vicini di casa, faceva uso di stupefacenti.