Rispettare la legge

Liguria Pride 2017, il placet degli assistenti sociali: “No a discriminazioni sessuali”

Il Consiglio regionale dell’Ordine ritiene "necessario rafforzare l’inclusione sociale e il contrasto alla discriminazione per orientamento sessuale e identità di genere", rispettando i dettami della legge regionale 2009

pride 2017

Genova. A un giorno dal corteo multicolor del Che genere di Pride, l’ultima edizione in cui a quanto sembra ci sarà il patrocinio di Tursi, arriva il placet degli assistenti sociali della Liguria.

“Abbiamo come riferimento il valore della dignità e unicità di tutte le persone – si legge in una nota – il rispetto dei loro diritti universalmente riconosciuti e delle loro qualità originarie, quali libertà, uguaglianza, socialità, solidarietà e partecipazione. Siamo al fianco delle persone LGBT nella lotta per i diritti civili e sociali, per il superamento di ogni forma di discriminazione legato all’orientamento sessuale e all’identità di genere”.

Così il Consiglio regionale dell’Ordine degli assistenti sociali della Liguria ritiene “necessario rafforzare l’inclusione sociale e il contrasto alla discriminazione per orientamento sessuale e identità di genere”, richiamando la Legge Regionale del 2009 “Norme contro le discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere” che a sua volta si rifà ai dettami dell’art. 3 della Costituzione.

“Gli assistenti sociali, nella propria attività sono quindi impegnati a rispettare la legge del 2009 promuovendone gli obiettivi”, conclude Paola Cermelli, Presidente CROAS Liguria.

leggi anche
pride 2017
Diritti lgbt
Tutto pronto per il “Che Genere di Pride”. Genova invasa dall’arcobaleno
Liguria pride
Arcobaleno
“Che genere di Pride”, la comunità LGBT in parata il 1 luglio a Genova

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.