Genova. Il Cortile Maggiore di Palazzo Ducale si trasforma in un’arena per uno degli appuntamenti più attesi della campagna elettorale. La fossa dei leoni, per il faccia a faccia organizzato da Il Secolo XIX. A destra del palco la “gradinata” Bucci, a sinistra quella dei sostenitori di Crivello. La sfida inizia ancora prima che i candidati salgano sul ring. L’atmosfera è calda. Rovente. Tanto che dalle retrovie Gigi Picetti, figura storica della cultura underground genovese, chiede: “Ma che partita è?”. Ed è una cronaca calcistica quella che possiamo raccontarvi, perché i contenuti sono stati sepolti da atteggiamenti da hooligan.
Grinta. Marco Bucci possiede la dote dell’aplomb. Gianni Crivello si scalda più facilmente. Il candidato del centrodestra riesce a completare senza problemi i propri ragionamenti e lo fa con grande sicurezza. L’ex assessore della giunta Doria, ad ogni modo, risponde alzando la voce, stressando i concetti che più gli sono a cuore, e – con il corpo – si rivolge direttamente alla curva avversaria. A volte trascendendo i temi e lasciandosi trasportare dal clima. Tant’è. Bucci 7,5 Crivello 8,5.
Competenza. Marco Bucci ha gestito aziende private, con successo, e un’azienda partecipata (regionale) – Liguria Digitale. Gianni Crivello ha un’esperienza ultradecennale nell’amministrazione della cosa pubblica. Entrambi rivendicano la loro competenza e sono intenzionati ad applicarla sul campo, se diventeranno sindaco. Hanno provato a raccontare cosa faranno per risollevare le sorti di Genova. Entrambi sanno che il mantenimento (e l’aumento) dei livelli occupazionali sono una priorità. Come, non si è capito, almeno questa sera. Il caos nel Cortile Maggiore non ha permesso di parlare di contenuti. Sulla fiducia: Bucci 7 Crivello 7.
Claque. I supporter di Gianni Crivello si presentano con tanto di bandierine. Ma quelli del candidato del centrodestra urlano di più “Marco, marco” nell’eco di palazzo Ducale diventa un inspiegabile “bacio, bacio”, per chi ha l’orecchio meno fine. L’applauso all’arrivo di Crivello è forte, ma dai decibel più moderati. Durante lo svolgimento del dibattito, la compagine di centrodestra, alza i toni oltre livelli urbani. Crivello 6 Bucci 4,5.
Look. Completo scuro, camicia inamidata, cravatta classica per Marco Bucci. Immancabili jeans, camicia e giacca morbida, no cravatta per Gianni Crivello. In entrambi i casi, senza strafare, l’abito rappresenta a pieno la personalità del candidato. Ma il manager è più elegante. Bucci 8 Crivello 6,5.
Visione. Gianni Crivello è già stato al governo. Sa cosa significa amministrare la città. Questo lo rende concreto, pragmatico e non gli permette grandi slanci. Quando parla di emergenza migranti, di perdita di posti di lavoro, di sicurezza, di trasporto pubblico non riesce a lanciare il cuore oltre l’ostacolo. Marco Bucci parla di come questa città “non ha più fiducia nella possibilità di tornare a essere grande”, usa le parole competenza, merito, sviluppo. Che sia teoria o pratica, in campagna elettorale, poco importa. L’elettore ha bisogno di sognare. Crivello 6,5 Bucci 8.
Cartucce. Gianni Crivello parte in quarta. Il dibattito non è ancora iniziato e già annuncia che Carla Sibilla, assessore comunale al Turismo, contro ogni pronostico, ha deciso di restare al suo posto in caso di vittoria del centrosinistra. Un colpo non da poco visto il lavoro svolto negli ultimi anni: il turismo a Genova è oggettivamente aumentato, il capoluogo ligure è su qualsiasi media, è diventato una meta “alla moda”. Marco Bucci anticipa che la sua giunta sarà composta da 17 assessori, saranno tutti “competenti e al servizio della cosa pubblica”. Nomi? “Sarebbe da sconsiderati bruciare questi nomi prima del risultato delle elezioni – aggiunge – sono professionisti a cui stroncheremmo la carriera”. Chiarezza vince su cautela: Bucci 7 Crivello 7,5.