Doccia fredda

Wind-Tre cede tutti i call center di H3G: a Genova timori per 180 lavoratori

Novecento gli impiegati in tutta ltalia con contratto a tempo indeterminato. Da domani stato di agitazione in tutte le sedi e assemblee verso lo sciopero.

call center

Genova. C’è preoccupazione tra i sindacati e soprattutto tra i 900 lavoratori dei call center dell’ex H3G dopo che Wind-Tre, primo operatore della telefonia mobile dopo la fusione tra Wind e H3G, ha annunciato nel nuovo piano industriale la cessione del ramo d’azienda dei call center.

“Ci hanno spiegato che avrebbero già individuato l’azienda a cui appaltare il settore – conferma Sonia Montaldo, Slc Cgil – e che la scelta deriva dalla necessità di efficientare l’azienda visto che a fine anno arriverà sul mercato un quarto operatore con una politica di prezzi molto aggressiva. Ovviamente abbiamo respinto al mittente ogni ipotesi di cessione e già da domani proclameremo lo stato di agitazione a livello nazionale”.

Una decisione che ha lasciato di sasso i rappresentanti sindacali “visto che solo tre mesi fa avevamo firmato un accordo per l’armonizzazione dei contratti di secondo livello per le due aziende dopo la fusione” spiega ancora la sindacalista. A Genova i 180 dipendenti, che lavorano nella sede di via Pietro Chiesa a Sampierdarena, sono tutti a tempo indeterminato. Le altre sedi coinvolte sono quelle di Roma, Palermo e Cagliari.

“Ovviamente a breve termine non c’è nessun rischio – precisa Montaldo – visto in caso di cessione di un ramo d’azienda i dipendenti passano tutti con il loro contratto all’azienda che acquisisce il ramo, ma ciò che è accaduto un anno fa con Almaviva non può non preoccupare sia noi sia ovviamente i lavoratori con cui cominceremo le assemblee nei prossimi giorni per arrivare a uno sciopero”.

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