Via s. t. d'aquino

Sestri Ponente, attentato incendiario nella notte fotogallery

Fuoco contro il Teatro Rigon. E' la seconda volta in 10 giorni

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Sestri Ponente. Si è trattato di una bravata? Le indagini dei carabinieri sono appena iniziate, ma la possibilità che dietro all’incendio di ieri notte si celi solamente uno scherzo di cattivo gusto appare quantomeno improbabile. Via San Tomaso D’Aquino, dormono tutti. A parte chi ha appiccato il fuoco contro una delle uscite di sicurezza del teatro Ermelinda Rigon. Con le luci dell’alba rimangono legno e muro anneriti, il cartello sciolto.

Un rogo spento in pochi minuti dai vigili del fuoco, che, dettaglio importante, dieci giorni fa erano intervenuti una prima volta per soffocare altre fiamme, sempre contro quella struttura di proprietà del Cenacolo domenicano. Quella volta i danni non si vedevano neppure, ora i passanti si fermano incuriositi.

Elena Siri, dell’Accademia Teatro Ermelinda Rigon, si dice invece “allibita”. “Non abbiamo mai litigato con nessuno da quando abbiamo riaperto il teatro. E poi non siamo una discoteca, le nostre attività si svolgono per la gran parte nel pomeriggio. Mai avuto problemi”.

Corsi di recitazione, eventi, spettacoli. A chi può dare fastidio tutto questo? “Penso che chi ha compiuto il gesto intenda colpire la struttura, non noi. I nostri manifesti, a pochi passi dalla porta incendiata, non sono stati neppure strappati. E per fortuna all’interno della struttura non si lamentano danni, quindi continuiamo la nostra attività. Dopo la denuncia aspettiamo risposte dalle forze dell’ordine. Certo, due episodi in pochi giorni non ci lasciano per nulla tranquilli”.

Duro il commento del vicepresidente del Municipio Medio Ponente Fabrizio Gelli. “Voglio esprimere piena solidarietà al Teatro Rigon, un presidio culturale importante composto da persone che si sono rimboccate le maniche, riuscendo a recuperare una splendida struttura. Ci troviamo di fronte a fatti gravi e vergognosi: mi rivolgerò alle forze ordine perché sulla vicenda deve essere fatta la piena chiarezza”.

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