Genova 2017

“Quote rosa? Meglio le quote giovani”: i 5 punti di Elisa Serafini

Elisa Serafini

Genova. La candidata al Consiglio Comunale per la Lista Marco Bucci, Elisa Serafini, ha presentato un progetto in cinque punti per favorire le politiche giovanili.

“A Genova i giovani sono sempre stati lasciati indietro: nessuna politica realmente inclusiva è mai stata attuata dal Comune, forse perchè ritenuti di poco valore dal punto di vista elettorale”. Elisa Serafini ha quindi convocato “30 under 30” per elaborare un progetto di politiche pubbliche che possano coinvolgere gli studenti, la PA, il mondo del lavoro.

“Il piano prevede una proposta di quote “giovani” all’interno della Pubblica Amministrazione, bandi online per la concessione degli immobili pubblici, oggi abbandonati o assegnati – denuncia la Serafini – secondo criteri poco trasparenti e altre iniziative che riguardano la burocrazia, l’incontro con il mondo del lavoro e la mobilità urbana”.

“Molti cittadini lamentano una amministrazione pubblica “poco digitalizzata”. Secondo i dati di ARAN (Agenzia del pubblico impiego) nelle PA il numero di dipendenti under 30 è inferiore al 3%, se consideriamo gli Under 35 siamo al 6.8%. Piuttosto che le quote “rosa” dovremmo pensare quindi a delle “quote giovani” poiché il vero cambiamento viene portato dalla contaminazione tra le nuove generazioni, che conoscono nuovi processi e strumenti tecnologici, e dai dipendenti “senior”, che lavorano nelle amministrazioni pubbliche e che possono avere quindi, maggiore competenza tecnica” – commenta Elisa Serafini

La Serafini evidenza inoltre un problema di trasparenza che riguarda le nomine delle partecipate e i concorsi per i posti di lavoro nella Pubblica Amministrazione: “Un giovane che vuole fare domanda per lavorare al Comune di Genova deve, nella migliore delle ipotesi, consultare documenti di 12-20 pagine, incomprensibili se non per gli addetti ai lavori. Per lavorare in una qualsiasi azienda piccola o multinazionale è sufficiente invece un link e una pagina di descrizione. Per lavorare negli uffici dei governi di tutto il mondo i processi sono molto più semplici, una pagina al massimo, e tutte le domande di lavoro possono essere effettuate online, da noi è un labirinto. Forse qualcuno preferisce che il procedimento sia inaccessibile ed esclusivo?”

“Come tutte le mie proposte anche questa non è legata all’aumento della pressione fiscale locale o di costi associati al nostro Comune, ma anzi, a un risparmio che non sacrifici, ma aumenti, il beneficio alla comunità” – Conclude la Serafini

I cinque punti:

1. Quote “giovani” all’interno dei concorsi della PA, con valorizzazione delle competenze tecnologiche e dei nuovi processi digitali.Semplificazione degli accessi ai concorsi per renderli maggiormente inclusivi e democratici

2. Un piano di assegnazioni trasparenti di parte degli immobili, ad oggi sfitti o abbandonati, del Comune, ad Under 35 che operano nel mondo della solidarietà, della musica, dell’imprenditoria. Lo scopo è quello di valorizzare il patrimonio pubblico e favorire un’integrazione tra Comune e cittadinanza.

3. Riduzione delle tariffe degli abbonamenti dei trasporti pubblici, ad oggi tra i più cari in Italia. Se la tariffa è troppo alta l’evasione sarà maggiore, occorre riequilibrare i prezzi e sostenere i giovani, una fascia che è ancora troppo debole. Minori tariffe porteranno a maggiori introiti per il Comune.

4. Semplificazione della burocrazia e della tassazione locale per imprese e commercianti, con lo scopo di incrementare i posti di lavoro, riducendo i costi alle attività.

5. Migliore comunicazione ai cittadini rispetto alle attività di occupazione e formazione offerte da Regione e Unione Europea.

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