Genova. Antonio Bonaventura, un bimbo di dieci anni della metà del Cinquecento, potrà finalmente ritornare, una volta che l’opera sarà dissequestrata, ai piedi del San Sebastiano martirizzato nel duomo di Urbino.
La tela sequestrata con un’operazione lampo dei carabinieri del Nucleo Tutela patrimonio artistico di Genova ha infatti permesso di salvare dalla vendita all’asta, prevista per il 31 maggio, questo capolavoro di inestimabile valore.
Un’opera che tra l’altro era stata erroneamente attribuita a un anonimo pittore veneto e partiva da una base irrisoria, tra i 500 e gli 800 euro. Ad accorgersi della “testa di fanciullo” sul catalogo della casa d’aste genovese, un gallerista di Pesaro che ha avvisato l’assessore alle Arti a Rimini Massimo Pulini che ha confermato i sospetti: quel frammento era la testa del bambino perduta del Barocci.
Pulini ha subito avvisato il Nucleo tutela patrimonio artistico dei Carabinieri che ha recuperato il capolavoro, rubato nel 1982 sfregiando la tela e tagliando il frammento.