Genova. La nube è tornata. Questa volta l’odore che ieri ha interessato il centro di Genova e lunedì la Valpolcevera, dalle 18 di questo pomeriggio ha interessato le zone tra Sampierdarena, la Fiumara e Sestri Ponente. Dopo le 19 l’odore è arrivato, nuovamente, anche in Valpolcevera.
Anche in questo caso numerose telefonate ai centralini dei Vigili del Fuoco. Ma l’origine dei miasmi ancora non si trova. Per tutto il giorno i tecnici di Arpal hanno battuto a tappeto l’area del depuratore di Campi ma senza trovare evidenze di un malfunzionamento.
Sono proseguiti anche i monitoraggi di Polizia Ambientale, Capitaneria e Vigili del Fuoco, concentrati anche in area portuale. Ma senza esito. Sembrano escluse le ipotesi legate a un dragaggio dei fondali al largo, al carico o al lavaggio della cisterna di un cargo o, come già detto, a un malfunzionamento degli impianti di depurazione di Iren.
Tre giorni di seguito, tre zone diverse, tre orari diversi. Ma un’unica insopportabile puzza – simile a quella degli scarti di raffineria, ma leggermente solforosa – che il Comune ha assicurato non essere tossica.
Una rassicurazione che, evidentemente, non basta. Neppure al Movimento 5 Stelle che dopo gli allarmismi di ieri (la consigliera regionale Alice Salvatore aveva scritto un post su Facebook spronando i cittadini a chiudere le finestre perché la città era interessata da una “nube tossica”) oggi è entrato in azione sul piano ufficiale. L’eurodeputata M5S Tiziana Beghin ha scritto al Commissario Europeo per l’Ambiente Karmenu Vella denunciando possibili mancanze da parte del Comune di Genova. I consiglieri Alice Salvatore e Marco De Ferrari hanno depositato un’interrogazione urgente in Regione.
“Sembra di essere a San Quirico quando c’era la raffineria di Garrone” scrive un dipendente del Wtc, a Sampierdarena. “Un forte odore di petrolio” segnalano dalla zona di via Buranello. “Uova marce” la testimonianza di un residente di Sestri. Sono soltanto alcuni dei commenti circolati nel tardo pomeriggio sui social network. “