Genova. Da anni portano teatro, danza, fumetti e poesia in spazi dimenticati delle città. Hanno ricevuto numerosi e prestigiosi premi. Adesso arrivano anche a Genova, negli spazi della Libera Collina di Santa Maria di Castello.
Il progetto si chiama “Attraversamenti multipli” e si terrà nel centro storico cittadino nei weekend del 12 e 13 maggio e del 19 e 20 maggio tra piazza Santa Maria in Passione, Giardini di Babilonia e piazza San Silvestro
Attraversamenti Multipli è un progetto multidisciplinare creato dal gruppo artistico Margine Operativo, è basato sulla relazione tra i linguaggi artistici contemporanei e il presente inserendo eventi artistici in spazi urbani insoliti. Nato nel 2001 a Roma è cresciuto progressivamente spostandosi in altre città italiane.
Si tratta di un evento contenitore, che vive delle esperienze di 12 altre compagnie attraverso la creazione di performance create appositamente per gli spazi in cui vengono realizzate. Insieme ai direttori artistici Alessandra Ferraro e Pako Graziani, il network formato da Balletto Civile, Fondazione Luzzati Teatro della Tosse e Rete Danzacontempoligure. Altri artisti coinvolti? Bartolini e Baronio, Boomerang Production, Davide Francesca, Red carpet cake design, Equilibrio residuo, Sara Marasso e Stefano Risso, Lello Voce, Lorena Canottiere, Olivia Giovannini, Truba Pirates, Francesca lombardo, Matteo Anselmo , Salvo Lombardo, Santasangre.
Il luogo scelto non è casuale: la Collina di Castello, con l’esperienza della “Libera Collina di Castello”, è uno dei più interessanti esperimenti genovesi di riqualificazione urbana e autorecupero e cura del territorio. Attraversamenti multipli ha il sostegno di Compagnia di San Paolo e Fondazione Carige.
“Il meticciato e la crossdisciplinarietà – spiegano gli organizzatori – sono i concetti chiave intorno a cui ruota Attraversamenti Multipli. Il meticciato nell’arte agisce riorganizzando gli spazi di azione, facendo emergere nuove pratiche di cooperazione, nuove espressioni culturali transnazionali e translocali, e tutte queste nuove forme richiedono ed evocano nuove prospettive teoriche, nuovi immaginari culturali”.