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Ilva, Vella (Fim): “Aspettiamo di conoscere futuro, visita Papa apre alla speranza”

Ilva interni impianti

Genova. “La prima tappa di Papa Francesco nella sua visita a Genova sarà nello stabilimento dell’Ilva, dove nella mattinata di sabato celebrerà la santa messa. Una scelta simbolica, che testimonia ancora una volta la sua vicinanza ai lavoratori. In più occasioni il Papa ha parlato pubblicamente delle vertenze che la crisi ha fatto emergere in questi anni, come nell’udienza generale in piazza San Pietro il 15 marzo scorso, quando deplorò il comportamento di chi, per mero tornaconto personale attraverso negoziati poco chiari, toglie il lavoro e di riflesso la dignità alle persone”. A dirlo è Alessandro Vella, segretario generale Fim Cisl Liguria.

“L’Ilva è un luogo simbolico anche per un’altra ragione. E’ la fabbrica in cui lavorava Guido Rossa, il sindacalista ucciso dalle Brigate Rosse nel 1979: un uomo che ha pagato con la vita per la sua integrità ed il suo attaccamento al bene dei lavoratori. Il gruppo siderurgico si trova a vivere un momento cruciale. Dopo anni tormentati, la gara indetta dal governo per la sua acquisizione, contesa tra due cordate ,sembra possa trovare finalmente delle risposte. I sindacati sono stati convocati martedi 30 maggio dal Mise. Ci aspettiamo di conoscere ufficialmente , al di là delle indiscrezioni,le valutazioni sulle proposte di acquisizione”.

“A Genova la situazione resta particolarmente delicata. I dipendenti sono 1550(erano più di tremila fino a non molti anni fa), circa 400 sono in cassa integrazione. La sfida che il settore siderurgico ha di fronte è quella di mantenere e conquistare nuove quote di mercato, rendendo però compatibile la produzione d’acciaio con l’ambiente. Da questo punto di vista i risultati raggiunti sono tangibili. La chiusura di cokeria e altoforno ha reso la produzione ambientalmente sostenibile. Nuovi investimenti sono tuttavia necessari per completare la fase di bonifica, da cui dipende anche la rinascita del quartiere di Corigliano”.

“E’ chiaro però che non possiamo pensare di chiudere tutti gli altoforni. Gli esempi che vengono dall’estero dimostrano che la produzione a ciclo integrato è sostenibile e anche redditizia. Lo stesso discorso vale per lo stabilimento di Taranto, attorno a cui ruota tutta la siderurgia italiana. L’Ilva è da anni il terreno di uno scontro ideologico che si gioca sulla pelle dei lavoratori. Ma perché il lavoro torni davvero in primo piano riteniamo che, come abbiamo detto più volte, il dibattito vada deideologizzato. La visita del Santo Padre apre un varco alla speranza, il nostro auspicio è che contribuisca a creare il clima favorevole ad una più matura riflessione”.

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