Genova 2017

Dal bigliettaio a bordo agli abbonamenti low-cost: le idee dei candidati sindaco per Amt e Atp

Al dibattito sul trasporto pubblico temi caldi: la gara del 2018, le risorse economiche e il futuro dei lavoratori. I sindacati: "Le promesse siano mantenute"

Genova. Tra le patate bollenti che il prossimo primo cittadino di Genova si troverà a maneggiare, il trasporto pubblico locale è quella con la temperatura più alta. Nuovo affidamento del servizio nel 2018, diminuzione dei trasferimenti statali e regionali, futuro dei lavoratori, stato e manutenzione della flotta, investimenti, evasione.

Sono alcuni dei temi affrontati questa mattina dai candidati sindaco alle prossime amministrative del 11 giugno nella sala Cral di Amt in via Ruspoli: tutti i candidati (tranne uno, Stefano Arrighi, del Popolo della Famiglia) si sono confrontati nella sala dei lavoratori al dibattito organizzato dai sindacati dei trasporti. Su un muro il poster di un altro sindaco, Fulvio Cerofolini, ricordato per il suo essere stato partigiano.

Altri anni, quelli tra il 1975 e il 1985, anche per il trasporto pubblico locale. Nel 2017 la pubblica amministrazione deve fare i conti con i patti di stabilità e con una popolazione ridotta e più povera, spesso impossibilitata a pagare persino un biglietto dell’autobus.

I candidati presenti si sono detti tutti favorevoli affinché sia Amt sia Atp continuino a svolgere il servizio, e all’applicazione delle clausole sociali nel caso che una o tutte e due dovessero essere scalzate, parzialmente o totalmente, da altri soggetti privati. Maggioritaria anche la posizione favorevole al futuro affidamento del servizio in house, se si eccettuano i pareri di Arcangelo Merella, Ge9si, esperto da sempre di mobilità e trasporti, (“sì alla gara, se Atp e Amt si uniscono e magari trovano come partner un socio di mestiere privato) e di Gianni Crivello, centrosinistra (“Rafforzare Amt e Atp con una fusione e la gara può essere affrontata nel migliore dei modi”).

Tra le dichiarazioni dei candidati sindaco molte rassicurazioni su mantenimento delle risorse economiche e sui livelli minimi di servizio. “A oggi c’è un taglio che proviene dalla Regione di 6 milioni e una ulteriore riduzione nel bilancio previsionale comunale 2017 del 15% delle risorse – dice Edgardo Fano, segretario provinciale Faisa Cisal – speriamo che il prossimo sindaco voglia invertire questa rotta”.

Molte le idee lanciate durante la mattinata: Marika Cassimatis (Lista Cassimatis) ha proposto “un abbassamento del costo degli abbonamenti annuali“, più cari che nella vicina Milano, con “tariffe speciali per chi usa il trasporto pubblico per gli spostamenti casa lavoro” in modo da aumentare il numero di abbonati. Cinzia Ronzitti (Partito Comunista dei Lavoratori) ha sottolineato come si dovrebbe prolungare l’orario di funzionamento della metropolitana. Metrò al centro anche di alcune dichiarazioni di Luca Pirondini (Movimento 5 Stelle): “Parliamo della necessità di far pagare i biglietti e non si sono mai installati dei tornelli funzionanti nelle stazioni della metropolitana”. Anche se l’ipotesi più “fragorosa” sulla riduzione dell’evasione tariffaria arriva da Merella: “Esiste un problema di molti lavoratori inabili alla guida, invece di utilizzarli in uffici amministrativi, già saturi, sia reintrodotto il bigliettaio a bordo”.

Gianni Crivello ha ricordato come si debba procedere con nuove assunzioni a tempo indeterminato: “Meno costose di quelle a tempo determinato, solo da quello si potrebbe risparmiare oltre un milione di euro all’anno”. Marco Bucci si è concentrato sui progetti futuri: “Bigliettazione elettronica, completamento della linea metropolitana, rilancio di ascensori e funicolati, creazione di navette per i parcheggi d’interscambio”. Per Marco Mori la questione è “politica” e non di bilancio: “Decidere di sostenere il trasporto pubblico come servizio irrinunciabile è una scelta che i sindaci devono fare andando contro il patto di stabilità, inoltre si dovrebbe creare un’imposta di solidarietà ma da far pagare a grossi gruppi industriali, banche, multinazionali”. Infine Paolo Putti (Chiamami Genova) ha affermato come sarà importante migliorare da subito la situazione patrimoniale delle aziende, puntando a ricostituire le officine di manutenzione e sulle professionalità al loro interno: “Perché se non si mettono i lavoratori in condizione di svolgere adeguatamente il servizio, non potremo parlare di maggiore efficienza e produttività”.

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