Il personaggio

Samuele Chicchiarelli, lo “xeneise” del Viareggio

A fine aprile il Viareggio arriverà al Bacigalupo di Savona e Chicchiarelli giocherà sul campo, che ha visto suo padre protagonista con la maglia degli striscioni

Genova.  “Chicchiarelli è un ragazzo in cui crediamo molto” – ha dichiarato il direttore sportivo del Venezia Giorgio Perinetti – “La scelta di darlo in prestito al Viareggio è stata presa, con l’unico obiettivo di consentirgli di trovare continuità di gioco e quello spazio che merita. Ci auguriamo di ritrovarlo al termine della stagione più forte e completo di come lo abbiamo lasciato, perché siamo sicuri che potrà dare il suo importante contributo ai colori arancioneroverdi”.

Con queste affermazioni, Giorgio Perinetti, tra i migliori direttori sportivi in circolazione, ha dato il placet al prestito ‘secco’ di Samuele Chicchiarelli, dal Venezia al Viareggio (campionato di Serie D, nel girone cui partecipano anche le squadre liguri).

Ti senti migliorato, grazie a questa esperienza in Versilia?

“Ho incontrato, come era prevedibile, alcune difficoltà, ma ho imparato a gestirle. Sto maturando un’ esperienza che mi renderà più forte, sia a livello tecnico, che caratteriale”.

Sei allenato da un ex giocatore della Sampdoria, Carletto Bresciani, detto ‘Biscia’ per la sua agilità, che ha giocato 71 gare con i blucerchiati, tra il ’76 ed il ’79, segnando 14 goal…

“Mi sono documentato, data la mia giovane età (ndr, classe ’97), sulla carriera del mister e ho letto che è stato un buon attaccante, molto apprezzato dai tifosi. Posso assicurare che è anche un tecnico capace di insegnare un calcio propositivo. Applica, per lo più, un modulo (ndr, 4-3-3) che mi piace, dato che mi consente di giocare esterno d’attacco, il ruolo che prediligo.  Col suo avvento in panchina, dopo aver vinto a tavolino col Grosseto, abbiamo conquistato altri tre punti, superando (3-1) i liguri della Fezzanese, ottenendo un successo che ci permette di continuare a sperare nella salvezza, possibilmente senza i play out”.

Samuele è figlio d’arte, il padre, Vittorio, è il settimo giocatore del Savona, di tutti i tempi, in fatto di presenze (192).

Quanto ha influito l’avere un padre che ha giocato a calcio a certi livelli?

“E’ stato fondamentale, perché i suoi continui rimbrotti – che all’inizio non capivo se dettati dal bisogno di pungolarmi o se invece dovuti a miei reali errori – mi hanno consentito di accorciare i tempi di apprendimento”.

La tua carriera giovanile dove si è sviluppata?

Ho giocato ben dieci anni nel Genoa – la squadra per cui tifo – partendo dai ‘primi calci’, sino ad arrivare al secondo anno di Primavera ed avendo la fortuna di venire allenato da tecnici del calibro di Stellini, Juric, Fasce, Donatelli, Corradi, che mi hanno insegnato tanto e ai quali resterò per sempre legato affettivamente”.

Al termine del tuo percorso con i rossoblù, è arrivato il passaggio, a titolo definitivo, al Venezia di Joe Tacopina, con l’esordio in prima squadra, in una società ambiziosa, che vuole ritornare a giocare nella massima serie ed intanto ha praticamente conquistato la Serie B…

“E’ stata una grande opportunità… abbiamo vinto il campionato di Serie D, passando in Lega Pro ed io ho giocato sette partite, contribuendo al successo finale”.

Speri o meglio pensi, di poter tornare a vestire la maglia, che è stata – tanto per citare alcuni nomi- del ‘Chino’ Recoba e Sergio Volpi ed allenata da mister del calibro di Walter Alfredo Novellino e Cesare Prandelli? Per non parlare del mister attuale, Pippo Inzaghi… è lui che devi convincere a darti una chance”.

“La mia risposta è scontata…ovvio che avrei piacere di vedere se riesco a ‘stare’ a certi livelli“.

Come vivi la tua avventura in Versilia, fuori dal tuo habitat naturale… la famiglia, gli amici, Genova?

“Sono sereno, perché a Viareggio si sta bene e comunque è la scelta di vita che ho deciso di provare a percorrere… quindi sarebbe fatuo lamentarsene. Del resto sono cresciuto in una famiglia, in cui nonno e papà hanno sempre giocato a calcio, quindi siamo temprati alle inevitabili difficoltà che si devono affrontare nel corso della carriera – sorride di gusto – che spero di fare”.

Il Viareggio, a fine aprile, verrà a giocare al ‘Bacigalupo’ di Savona, contro gli striscioni…

“Sarà, per me, la partita con la ‘P’ maiuscola… non vedo l’ora di giocare sul campo dove mio padre è stato protagonista”.

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