Genova. “Sogno il giorno in cui in Italia chiunque potrà manifestare senza essere scortato da polizia e carabinieri e senza subire minacce dei teppisti dei centri sociali. Quando il sindaco di Genova si chiamerà Marco Bucci ci sarà qualche centro sociale in meno e qualche parco giochi per bambini in più”. Il leader della Lega Nord Matteo Salvini arriva finalmente in città per il convegno sul lavoro organizzato dal Carroccio e torna sulle polemiche che hanno accompagnato l’iniziativa.
Polemiche feroci, tanto che alla fine invece del Cap del porto l’appuntamento va in scena allo Star Hotel di Corte Lambruschini, tra un nutrito schieramento di forze dell’ordine e nessuna contestazione. Ma il segretario leghista rilancia. “C’è qualcuno che è fermo a 70 anni fa. Il derby fascisti-comunisti – attacca ancora – non mi appassiona, è consegnato ai libri di storia. Ormai io distinguo le persone tra coloro che sono serve della globalizzazione, dell’Europa e delle banche, e le persone libere. Noi siamo persone libere e per rispetto della città, di polizia e carabinieri, abbiamo scelto di cambiare postazione. Vorrà dire che al porto ci torneremo con un sindaco della Lega”.
E proprio sul porto lancia l’allarme: “Temo che qualcuno voglia svenderlo, ma noi faremo le barricate. Ci sono appetiti internazionali che puntano a mettere le mani sui principali scali italiani”.
L’ultimo affondo è per il Partito Democratico, proprio nel giorno delle sue primarie. “La democrazia e la partecipazione sono sempre utili. Non mi spiego come si possano dare 2 euro a persone che stanno affondando l’Italia e derubando l’Italia da 5 anni. Vinca il peggiore o vinca il migliore non cambia nulla. Sicuramente – conclude – chi sfiderà Renzi e Grillo dal mio punto di vista dovrà essere scelto dai cittadini italiani, gratis possibilmente e non a pagamento”.