Genova. Che lo ‘sdoganamento’ della Lega nord e soprattutto del suo segretario Matteo Salvini, che domenica sarà ospitato al circolo Cap di via Albertazzi, in un ritrovo storico della sinistra avrebbe suscitato polemiche era prevedibile e le prime reazioni non tardano ad arrivare. L’ospitalità del convegno, che sarò incentrato sul tema del lavoro, è stata votata dal direttivo del circolo portuale (il presidente Danilo Oliva spiega qui a Genova24 perché il circolo ha detto sì), ma la decisione non è piaciuta agli antifascisti a cominciare dal Calp, collettivo autonomo dei lavoratori portuali, che normalmente si riunisce proprio in via Albertazzi.
“Qualunque siano i motivi e le condizioni oggettive che si possono trovare, la scelta di ospitare Salvini al Cap – scrive il Calp in una nota – è uno schiaffo a tutto il movimento operaio a Genova. Posti come il Cap sono stati costruiti e gestiti da lavoratori e operai che avevano e hanno radicato nel cuore e nella testa l’antifascismo. E’ giusto che un circolo sia la casa di coloro che mantengono almeno un legame con quella tradizione”. “Chi semina odio, divide i lavoratori in base al colore della pelle, parla di bruciare i campi nomadi e di affondare i barconi dei profughi – dicono dal collettivo – in quel posto non dovrebbe neppure entrare. Non possiamo sopportare una simile vergogna e chiediamo ai gestori del Cap, a cui continuiamo a volere bene e il cui lavoro rispettiamo, di ripensarci. Per quel che ci riguarda la casa in cui Salvini può vomitare il suo odio razzista non potrà più essere la nostra”.
Anche il centro sociale Zapata interviene duramente: “Se da un lato non ci stupisce il becero tentativo da parte della destra populista d occupare i luoghi simbolo del movimento operaio genovese, dall’ altro ci risulta impossibile comprendere e accettare che il direttivo del Cap conceda tali spazi a chi si rallegra per la morte dei migranti in mare e intende risolvere i problemi sociali con ruspe e menganelli. Per quanto ci riguarda chi semina xenofobia e odio sociale raccoglierà solo tempesta”. Lo Zapata fra l’altro sabato sera organizzerà il concerto che segue la due giorni del torneo ‘Ciao Edo’ organizzato dalla famiglia e dagli amici del giovane tifoso e militante morto nel 2002.
Fra i partiti solo rifondazione per adesso dice la sua parlando di “stupore e fastidio” per la decisione del Cap: “Accogliere chi ha dimostrato, nella sua storia politica, di essere totalmente estraneo agli ideali di uguaglianza, libertà e democrazia è assolutamente fuori dalla storia dello stesso circolo. Speriamo che gli organi dirigenti del Cap rivedano al più presto questa decisione che sarebbe una ferita terribile per la nostra città medaglia d’oro per la resistenza”.
Sembra quasi scontato che nei prossimi giorni arriveranno altre reazioni tanto che in questura, a sei giorni dall’appuntamento, c’è già un livello di attenzione alto. Improbabile però, come vorrebbero gli antifascisti, che qualcuno possa imporre o solo convincere il Capogruppo a cambiare idea. Così la mattinata di domenica di preannuncia già ad alta tensione.