Genova. “Sono molto soddisfatto e orgoglioso del lavoro fatto dalle strutture e, grazie anche all’aiuto e al pungolo del Collegio dei Revisori siamo forse la prima autorità di sistema portuale che approva il bilancio di previsione 2017”. Paolo Emilio Signorini, presidente dell’autorità di sistema portuale del mar Ligure Occidentale, commenta così la prima riunione operativa del comitato di Gestione che ha approvato il bilancio. Un documento economico che permetterà all’authority di poter avviare una forte politica di investimenti.
“Nei tre anni di manovra – Ha spiegato Signorini – riduciamo il cospicuo avanzo di amministrazione che aveva il porto di Genova. Dal 2017, che ha un avanzo di 194 milioni di euro, passiamo ai 131 del 2018 per arrivare a 85 milioni nel 2019. Questo, in pratica, vuol dire che noi utilizziamo tutte le risorse per finanziare progettazioni e opere attese da anni sia a Genova che, in parte, a Savona”.
L’autorità è stata definita “in buona salute”, anche dal Comitato di gestione che ha esaminato il bilancio (presenti tutti e quattro i membri, Rino Canavese, Francesco Parola, Marco Doria e Domenico Napoli) avendo un saldo di gestione pari 26, 6 milioni di euro e un saldo negativo in parte in conto capitale di 56,8 milioni di euro, risultato del finanziamento delle grandi opere sbloccate.
Per la voce Spese in conto capitale, il totale è di 119,8 milioni di euro in totale, di cui 78,8 milioni sono per le opere connesse all’elenco annuale delle opere; 15,7 milioni soprattutto destinati alle progettazioni della nuova diga foranea e del ribaltamento a mare di Fincantieri; per la pavimentazione delle nuove banchine di Calata Bettolo e Ronco Canepa e per la nuova Torre Piloti. Per contributi e trasferimenti passivi sono disponibili 8,9 milioni di euro, sostanzialmente per il retroporto di Vado Ligure, VIO, e per completare parte dell’Accordo di Programma del 2008 sulle opere correlate alla costruzione della piattaforma multipurpose.
La filosofia, quindi, sarà quella di “Rispettare i tempi di progettazione, nel 2017, per poter investire nel 2018-2019”, con una distinzione abbastanza netta tra Genova e Savona. “Se riguardiamo la foto del 2017 vediamo che, a Savona, vengono finanziate opere tipicamente marittime o terminalistiche mentre a Genova saranno più le opere di tutela ambientale o di potenziamento della filiere, come sulle crociere o sulle riparazioni navali. Nel biennio 2018-2019 – conclude Signorini – cresce il peso delle opere più tipicamente portuali che finanziamo anche a Genova perché saranno figlie dei progetti del 2017”