Genova. Sono stati fra i primi a partire, con un candidato sindaco – Simone Leoncini – che poi ha scelto di sostenere il nome del centrosinistra Gianni Crivello. Oggi Genova Cambia è il primo simbolo, la prima lista civica, ad avere pronto un elenco dei 40 nomi di chi proverà a entrare in consiglio comunale.
A un mese e mezzo dalle elezioni, la lista – perfettamente equilibrata per quote di genere, e ricca di cittadini di seconda generazione – è stata presentata questa mattina ai Giardini Luzzati, ormai sorta di quartier generale di Genova Cambia.
“Quando abbiamo costruito la lista – spiega Simone Leoncini, portavoce e capolista di Genova Cambia, già presidente del Municipio Centro Est – avevamo in mente un obbiettivo preciso: costruire un gruppo di lavoro nato da esperienze concrete, che conoscesse bene i problemi del territorio e fosse così in grado di dare risposte soddisfacenti alle tante questioni aperte che impediscono a Genova di fare un salto in avanti”
I nomi. In lista ci sono figure legate al mondo delle associazioni, da Camilla Ponzano (Riprendiamoci Genova), a Sara Montoli e Tomaso Boyer (Ces.to, Giardini Luzzati), ci sono imprenditori come Alice Lelli (Tagesmutter), Leonardo Parigi (marketing digitale), e Matteo Testino, e poi ancora professionisti, architetti, medici, grafici, psicoterapeuti – come Andrea Malaspina, Carla Ribeca, Camilla Ortolani, Daniela Armanda Ratti – e persone legate al sociale, all’arte, ai media, al commercio, all’istruzione e della cultura (Giacomo Montanari, saggista e collaboratore del Comune di Genova nei progetti di valorizzazione dei Rolli).
Genova Cambia è forse la lista che si appresta a essere la più innovativa per numero di persone di origine straniera, cinque – una vera e propria fotografia del centro storico genovese e non solo – e di esponenti della comunità Lgbt. Tra i candidati Sara Hermanns, attrice e attivista dell’associazione Princesa, impegnata a promuovere i diritti dei trans, e Laura Ridolfi, attivista del coordinamento Rainbow, che da anni si batte per eliminare le discriminazioni legate sull’orientamento sessuale nelle chiese cristiane e nelle società.
Ancora presto per capire come Genova Cambia si muoverà nei municipi. Possibile che si concentri in zone dove non esistono già proposte simili o dove sia troppo complicato inserirsi, ovvero Centro Est, Bassa Valbisagno, Levante e Valpolcevera.
In questi giorni Genova Cambia è impegnata a raccogliere le idee dei genovesi in un sondaggio diffuso su Facebook ma accessibile anche a chi non possiede un profilo sul social network (questo il link).