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M5S, una poltrona per due. Pirondini e Cassimatis: “Il candidato del movimento sono io”

E Paolo Putti, che ha lasciato il movimento, guarda a distanza lo scontro

Genova. Sono arrivati in tempi diversi e senza salutarsi Luca Pirondini e Marika Cassimatis al confronto tra i candidati sindaci organizzato ai Magazzini del Cotone dall’Anaci, associazione nazionale degli amministratori condominiali e immobiliari. I due candidati, prima dell’inizio del dibattito, hanno confermato entrambi di essere i soli ad essere legittimati ad andare avanti e a correre con il simbolo del M5S.

“Il Movimento 5 Stelle ha ribadito già in più situazioni che io sono il candidato sindaco per Genova e l’unico responso che vale è questo – dice Luca Pirondini prima di entrare nella sala del confronto – il tribunale civile di Genova si è espresso con una sospensiva legata a una votazione, non certo su chi debba essere o meno il candidato di un movimento politico”. La replica di Cassimatis arriva a distanza di pochi minuti: “Sono qui perché c’è un’ordinanza del tribunale che fa testo e stabilisce che il candidato sindaco del M5S sono io”.

Entrambi dicono di essere da tempo al lavoro nella campagna elettorale e Pirondini respinge la tesi secondo cui la sua campagna elettorale sarebbe stata stoppata, o quantomeno rallentata, dalla querelle giudiziaria: “Non ci siamo mai fermati – replica il direttore d’orchestra – in campagna elettorale ci sono tante cose che non si vedono ma vi assicuro che stiamo lavorando h24, da tanto tempo per fare il migliore programma possibile per poi amministrare Genova”. Cassimatis dal canto suo garantisce: “Il programma era già in itinere perché c’erano dei gruppi di lavoro che per un anno e mezzo hanno portato avanti avanti il programma. Oggi siamo qui anche per parlare alla città che ha bisogno di avere risposte sui problemi e non sentire parlare solo delle nostre beghe”.

La professoressa di geografia inoltre non esclude che se la matassa non verrà sbrogliata a breve un ulteriore passaggio a livello legale visto che “c’è anche un codice penale che può intervenire quando le ordinanze dei tribunali non vengono rispettate”. Tra i sette candidati anche Paolo Putti, che dopo aver lasciato il movimento, può guardare a distanza lo scontro che sta dilaniando il M5S genovese.

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