Genova. L’epilogo sorprendente della conferenza stampa di Ivan Juric è il termometro della situazione drammatica all’interno dello spogliatoio rossoblù: il mister che alla domanda se si è pentito di essere tornato risponde “Assolutamente no, è uno dei momenti più intensi della mia vita, la squadra è in grande difficoltà…” poi cambia espressione, si alza e se ne va per non piangere davanti alle telecamere.
Dopo aver ripetuto tante volte che quei primi venti minuti del secondo tempo sono stati inspiegabili, il mister si lascia andare: “Abbiamo fatto settimana ottima, nel primo tempo sembravamo tornati quelli di inizio stagione. Oggi sono mancati anche i giocatori più esperti, nel far capire all’avversario che non si passa, ma non ho alternative: alcuni non li vedo proprio perché dopo 3 secondi in allenamento si fermano perché non ne hanno voglia, abbiamo Izzo fuori per la squalifica, Pinilla squalificato, è chiaro che in campo, nelle prossime partite andranno questi”.
Proprio perché questa partita era più difficile da iniziare che da finire, Juric non sa dare una spiegazione plausibile al cambio di atteggiamento della squadra al rientro dagli spogliatoi e non dà colpe all’interruzione causata dal lancio dei fumogeni. “Forse pensavano che la partita fosse già finita, ma non si gioca come hanno fatto nel secondo tempo: si spazza, si pressa, si fa qualche fallo”.
Maran, da osservatore esterno, sostiene che il Genoa ha ancora margine, cinque punti (praticamente sei, visto il vantaggio negli scontri diretti) sulla terz’ultima sono tanti: per Juric saranno quattro battaglie, ma “in questo campionato nessuno ti regala niente, cercheremo di ricavare qualcosa da questa sconfitta – lunga pausa – se si può”.