Lettera al direttore

Lettere

Galliera, Usb: “Lavoriamo nel benessere, a nostra insaputa”

Galliera - pronto soccorso

Qualche mese fa, nel corso di un incontro sindacale con i vertici aziendali, una dirigente dell’Ente aveva affermato che un recente studio sul “benessere lavorativo” – gestito e organizzato dall’Università di Genova -, aveva collocato il Galliera al primo posto tra le ASL della Liguria. Peccato che la maggior parte dei dipendenti del Galliera non abbia mai recepito tutto questo “benessere lavorativo”, anzi, oramai quotidianamente, a partire dal Pronto Soccorso fino ad arrivare ai reparti di degenza, la sofferenza e il disagio dei dipendenti ha assunto dei livelli mai visti in passato. Carichi di lavoro sempre più estremi e complessi, turni massacranti, specie di notte con le 11,30 ore di lavoro continuative, e in violazione delle normative legiferate per il rispetto dell’orario di lavoro e dei riposi, e i consueti conflitti (quelli Legali sono solo un dettaglio!) tra il personale sottoposto e i responsabili dei vari servizi.
A quanto sopra si aggiunge il problema del confort e della sicurezza delle strutture che rimangono sempre di più un miraggio!

Questi sono i fatti reali, lo studio effettuato e annunciato “orgogliosamente” come un grande risultato lascia tutti allibiti…

Eppure i numeri al Galliera descrivono una situazione irreale, una realtà apparente ma priva di sostanza!
Negli ultimi 10 anni al Galliera sono stati tagliati circa 100 posti letto ordinari, interi reparti di degenza chiusi definitivamente. Un centro di eccellenza come la Medicina della Procreazione è stato trasferito all’ospedale Evangelico Internazionale. Prossimamente la stessa sorte toccherà al Laboratorio di Genetica, un’altra eccellenza in procinto di trasferimento all’Istituto Giannina Gaslini. Altri servizi rimangono in bilico.

Nel 2002 gli infermieri di ruolo erano 654, oggi sono circa 657. Rispetto al 2002 anche il personale Medico, Tecnico, Amministrativo e Professionale oggi è stato mantenuto nel numero e, paradossalmente, nel settore amministrativo è pure aumentato a dismisura! Per fortuna, oseremo dire, il turnover è stato ampiamente rispettato nonostante gli obblighi dei tagli imposti dalle manovre finanziarie dei vari Governi che si sono succeduti nell’ultimo decennio.
Però, nonostante il taglio dei cento posti letto e il sostanziale mantenimento del numero del personale, oggi le condizioni lavorative e salariali dei dipendenti sono peggiorate, lo dimostrano le domande di mobilità e i nulla osta richiesti periodicamente per i trasferimenti presso le altre Aziende, lo dimostrano i conflitti oramai quotidiani che obbligano i dipendenti ad agire legalmente per far rispettare i propri diritti contrattuali: il diritto alla retribuzione dello straordinario, il diritto al rispetto dell’orario di lavoro e delle pause per il recupero psicofisico, il diritto alla mensa o eventualmente ai buoni pasto, il diritto al rispetto delle mansioni descritte letteralmente nel profilo professionale per il quale il dipendente è retribuito.

I casi di Mobbing meritano un altro approfondimento, ciclicamente salta fuori un caso! Ma oltre al personale Infermieristico e Tecnico oggi vediamo altri due servizi amministrativi che sono l’emblema della disorganizzazione:
la macroarea amministrativa e il servizio portineria.

Nel primo caso è un annoso problema, una serie infinita di decisioni illogiche e continui cambiamenti organizzativi e gestionali, un percorso ambiguo e altalenante che ha causato enormi disagi all’utenza e seri problemi al personale dipendente. Contrattualmente l’attività di sportello dovrebbe essere effettuata dal personale con la qualifica del coadiutore amministrativo e del coadiutore amministrativo esperto, è così in ogni azienda, mentre al Galliera è di norma trovare assistenti e collaboratori amministrativi. Il fatto potrebbe sembrare ininfluente, ma in termini stipendiali e di responsabilità il problema è sostanziale! Un’altro esempio riguarda l’utilizzo di dipendenti con contratto di lavoro part-time, nessuna azienda di buon senso impiegherebbe in un punto CUP (CHE HA ORARI DI SPORTELLO DA RISPETTARE!) un dipendente con orario di lavoro part-time, al Galliera invece è la prassi. Il CUP 3 della Radiodiagnostica è l’esempio più eclatante, con le chiusure anticipate e improvvise che sono diventate una consuetudine. Vi lasciamo immaginare l’ira degli utenti esterni!

Evitiamo volutamente di dettagliare tutti i percorsi fatti nel corso dell’ultimo decennio, dovremmo aprire un libro per riportare anche le denunce pubbliche fatte dagli utenti attraverso gli organi di stampa.

Nel secondo caso, il servizio Portineria, stendiamo un velo pietoso nel raccontare una gestione del personale da far accapponare la pelle, dei criteri e dei metodi decisionali che rasentano il ridicolo e dove il doppio peso la fa da padrone! Le criticità in questo servizio hanno raggiunto l’apice negli ultimi 4 mesi. Il sabato e la domenica, i giorni di minor afflusso dell’utenza esterna, gli addetti alle portinerie abbondano rispetto al numero tradizionalmente e opportunamente necessario, al contrario, nel turno mattutino e nei giorni di maggior afflusso di utenti che usufruiscono dei servizi ambulatoriali e di laboratorio, il personale è carente!!!

L’indennità di turno e la festività corrisposta al personale in esubero la domenica fanno solo da cornice ad un’organizzazione padronale. Due soli esempi per descrivere la genialità del contrario! Attendiamo la Corte dei Conti affinché faccia luce su quanto sopra esposto.

Intanto, dopo un decennio di annunci, di disegni, di spot pubblicitari con relative conferenze stampa, di milioni di euro già spesi per gli studi, le consulenze varie, gli incarichi, le nomine e le correzioni in corso d’opera, compreso un progetto iniziale, eccoci arrivati al fatidico momento, sta per nascere il sogno (è solo loro, per noi e per la popolazione è diventato un incubo!) dell’attuale amministrazione del Galliera, il nuovo ospedale!

Il nuovo Galliera sarà più piccolo di quello attuale, avrà meno della metà dei posti letto di cui dispone oggi l’attuale struttura, avrà qualche centinaio di parcheggi in meno rispetto alla dotazione disponibile oggi e, sopratutto, avrà meno personale dipendente (è previsto un taglio di oltre il 30% dell’attuale dotazione organica!). Tutto ciò viene riportato fedelmente dagli organi di stampa locali e nazionali, e sono notizie confermate anche dai documenti ufficiali e dalle intenzioni già manifestate in passato e in forma pubblica.

Nel frattempo il personale dipendente lavora in diversi padiglioni che non rispettano le normative legiferate per garantire la sicurezza e il confort dei lavoratori e dei pazienti. Eppure già oggi il Galliera dispone di un intero padiglione moderno e tra i più attrezzati dell’intero nosocomio, il PADIGLIONE C. Otto piani nuovi fiammanti, di cui sei ristrutturati con milioni di euro di fondi pubblici spesi, anche recentemente, per poter accogliere i reparti di degenza. Quasi l’intera area medica potrebbe essere trasferita da domani in questi piani moderni, accoglienti e confortevoli. Peccato che, dopo aver completato i lavori di ammodernamento, l’amministrazione non li abbia più utilizzati come reparti di degenza ed abbia optato per trasferire in detto PADIGLIONE C solo una serie di ambulatori in attesa di demolire tutta la struttura! Un fatto grottesco che si sta trasformando in realta!

Nella situazione sopra descritta un concetto ora per noi è chiaro, se il prezzo da pagare in termini occupazionali, ambientali e di sostenibilità economica è quello prospettato noi non ci stiamo! Oramai la misura è colma!!!
La classe politica comunale e regionale deve fermare queste assurdità, i lavoratori hanno già pagato un prezzo salatissimo e stanno già pagando sulla propria pelle i disservizi e la malagestione del servizio sanitario.

Usb Liguria

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