Genova. Amiu ha congelato tutte le delibere di spesa in attesa di vedere come finirà la delibera Amiu-Iren o come il Comune troverà una soluzione alternativa in sede di Bilancio per restituire ad Amiu gli extra costi 2015-2016 pagati dall’azienda per conferire i rifiuti fuori Regione. In tutto circa 55 milioni. Lo ha detto il presidente il presidente di Amiu Marco Castagna in commissione a Tursi dove è stato audito insieme ai rappresentanti del collegio dei sindaci.
Le delibere, che riguardano forniture, affidamento di gare, acquisti e progetti esecutivi per la messa in sicura di Scarpino 1 e 2, la realizzazione della fabbrica della materia il cui progetto preliminare è stato approvato in conferenza dei servizi dieci giorni fa e per l’affidamento del percolatodotto sono state stoppate dal cda che si è riunito giovedì scorso, dopo il parere del collegio sindacale dell’azienda.
Castagna ha ricordato che il cda già il 10 aprile ha inviato al Comune di Genova una lettera con cui di fatto invitava Tursi a saldare il debito. E una nuova lettera sarà inviata nella giornata di oggi proprio con l’elenco delle spese messe in stand-by, che avranno come conseguenza un ritardo nella riapertura di Scarpino.
“E’ ovvio che il cda non può e aspettare un eventuale equilibrio di bilancio di luglio prima di prendere decisione sul futuro dell’azienda – ha detto Castagna – senza aggregazione o altre soluzioni di bilancio Amiu si riserva di adottare a valle delle le deliberazioni ritenute più adeguate”. Libri in tribunale quindi? Non almeno per ora: “Amiu ha un credito e prima di portare i librti in tribunale ha le carte per chiedere agli organi competenti che gli venga riconosciuto il dovuto” taglia secco Castagna.
Per l’assessore al Bilancio Franco Miceli le soluzioni per rispondere alla legittima richiesta di amiu, se non ci sarà l’aggregazione sono due: o la tari al 18 per cento, “ma non si possono escludere altri interventi che possano consentite ad azienda di traguardare a quest’anno” dice, senza però specificare quali.
La delibera sull’aggegrazione secondo le intenzioni della Giunta dovrebbe essere ripresentata tra il 2 e il 3 maggio, ma come ha detto lo stesso capogruppo del Pd Simone Farello oggi in aula, i numeri sembra non esserci. In ogni caso, Cisl, Uil e Fiadel hanno rinviato lo sciopero dei lavoratori, che era previsto per il 27 aprile, al 3 maggio.