Caso profughi

Struppa in piazza contro l’arrivo dei migranti a villa Ines: “Ma non chiamateci razzisti” fotogallery

Oltre al presidio e alla raccolta firme cui hanno partecipato circa 200 persone, anche una contro manifestazione di Rifondazione e Pcl

Genova. “Non abbiamo paura del diverso, occupiamoci del nostro futuro” e “Gli stranieri possono mettere ansia”. Sentimenti piuttosto contraddittori quelli riassunti da alcuni post-it attaccati ai semafori all’incrocio tra via Struppa e via Lucarno dove, nel tardo pomeriggio, si è tenuto il presidio annunciato dai comitati di quartiere contro l’insediamento di 50 migranti all’interno di villa Ines, in salita Canova, avvenuto e annunciato nei giorni scorsi.

A bloccare il traffico su una delle due sponde del Bisagno circa 200 partecipanti. Tra loro molti residenti, soprattutto anziani, alcuni politici della Lega Nord, come Alessio Piana e Davide Rossi, il consigliere municipale Paolo Aimé, Paolo Traversa, portavoce dei comitati di via Edera (altra zona dove l’arrivo di migranti aveva scatenato tensioni) e, mescolati tra la folla, anche alcuni esponenti di movimenti di estrema destra.

Non c’era il presidente del municipio Agostino Gianelli, forse anche per evitare ulteriori motivi di tensione visto che nelle ultime ore ha subito minacce attraverso i social network. Le forze dell’ordine (Digos, Carabinieri e Municipale) erano presenti per garantire il regolare svolgimento della manifestazione.

Poco distante, all’imbocco a monte di via Lucarno, una contro-manifestazione “antirazzista” alla quale ha partecipato una rappresentanza di Pcl e Rifondazione. Questi ultimi avrebbero voluto effettuare un volantinaggio per “criticare l’attuale gestione dei Cras in cui i territori non sono minimamente informati dell’arrivo dei profughi, e tutelare i profughi stessi e contro ogni forma di odio e intolleranza”. Gli agenti di polizia hanno però dissuaso gli organizzatori dalla distribuzione del documento. I due presidi non si sono comunque mai incontrati.

I migranti a villa Ines sono arrivati nella notte di venerdì. Una cinquantina di giovani provenienti soprattutto dal centro Africa e precedentemente ospitati nel padiglione D della Fiera di Genova. La partita dell’accoglienza a Struppa ha visto come protagonisti la Prefettura e l’ufficio Migrantes della Caritas, il quale ha preso in affitto, dalla Fondazione Ferrero, la villa lasciata libera a dicembre dall’Anfass. Su quest’ultimo aspetto ci sono versioni discordanti.

Tra i cittadini circola la voce che l’Anfass sia stata “mandata via”, altri – come l’ex presidente Anfass Francesco Percivale – che all’associazione sia stato aumentato il canone di affitto e che fosse impossibile da sostenere economicamente, la verità però sarebbe più semplice: Anfass ha avuto un calo di accessi, e quindi di rette, e avrebbe lasciato villa Ines per dirottare i ragazzi disabili seguiti su altre strutture, a Nervi e in via Parini.

Questo è solo uno dei temi critici, secondo i residenti dei comitati Tutela Futuro Struppa e Salita Canova, preoccupati, piuttosto, che non venga loro garantito di vivere in sicurezza. “Non siamo contro gli stranieri – ha detto Elena Torrice, portavoce dei comitati dei residenti – ma 50 persone in un solo edificio sono troppe ed è vero che di giorno i profughi frequentano scuole e centri, ma nel fine settimana e di notte sono qui, e c’è un solo operatore nella struttura”.

Alcune cittadine hanno raccontato che lo scorso lunedì un giovane ospite si era perso fra le vie del quartiere e che sono state loro a riaccompagnarlo a villa Ines. Nessuna tensione, ma naturalmente tra i residenti nascono dubbi sull’efficacia dei controlli.

I migranti ospitati dalle strutture di accoglienza, va ricordato, non sono detenuti. Sono maggiorenni, incensurati, sono stati sottoposti a screening sanitari e sono liberi di muoversi sul territorio. Il municipio Media Valbisagno, con le associazioni della zona, la parrocchia di San Siro, e lo stesso ufficio Migrantes-Caritas sta lavorando per creare una serie di attività di inclusione rivolta ai migranti anche per tenerli occupati in maniera costruttiva durante il tempo libero.

Migranti a villa Ines, il contro presidio

L’amministrazione municipale, e quella comunale, così come la stessa popolazione, sono stati informati dell’arrivo dei profughi solo a giochi già fatti. Questo è un altro dei punti apertamente sollevati dai comitati. “Abbiamo il diritto di conoscere che cosa accade a un passo da casa nostra” ribadisce Angela Torrice.

Nei prossimi giorni potrebbero esserci nuove assemblee pubbliche tra municipio, gestori di villa Ines e residenti. Intanto è partita una raccolta firme (domani, venerdì, bancarella al mercato di Struppa) contro l’insediamento dei migranti. Sarà consegnata a Comune, Curia e Prefettura.

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