Sestri Ponente. Sul grande prato alle immediate spalle della Chiesa di San Rocco e con vista sul monte Gazzo, fino alla settimana scorsa pascolavano solo le pecore, ora sta spuntando un ripetitore. Sono gli ultimi giorni di febbraio quando le poche famiglie che vivono qui escono di casa e trovano il cantiere già bello che operativo.
Nessuna comunicazione, solo l’inizio dei lavori per i due basamenti che dovranno sostenere l’antenna radiomobile, quella che serve a far funzionare i telefoni cellulari: recinzioni e materiale per gli scavi e le colate di cemento armato. Nessuno, a livello politico, ne sa nulla: basta presentare una Scia (Segnalazione certificata inizio attività) allo Sportello Unico dell’Edilizia del Comune di Genova e si può iniziare immediatamente a lavorare. Entro 30 giorni la pubblica amministrazione potrà opporsi. Cosa che accade.
“Lo abbiamo saputo dai residenti – spiega l’assessore del Municipio Medio Ponente Ferruccio Bomarra – e siamo riusciti a bloccare tutto. Siamo assolutamente contrari, è un vero scempio: ci troviamo nelle adiacenze di una zona dal valore paesaggistico. Abbiamo richiesto tutta la documentazione e ci opporremo in tutti i modi possibili”.
Il salvagente, più che dalla tutela dell’ambiente, potrebbe arrivare dall’aeroporto: rimane infatti da capire se l’installazione, che svetterà per diversi metri, sia d’intralcio al traffico dello scalo. Anche perché, ricorda il vicesindaco e all’epoca presidente del Municipio Stefano Bernini, “un ripetitore simile esiste già poco lontano. Alcuni anni fa provammo ad opporci, ma non venne posto il vincolo paesaggistico”. Sperando che la storia non si ripeta, è iniziata la corsa per salvare uno degli ultimi prati di Sestri Ponente.