100 mila euro

‘Ndrangheta, sequestrati beni a Lavagna e Cicagna: obbligo di dimora per imprenditore edile

Sestri Levante. I carabinieri della compagnia di Sestri Levante hanno eseguito un sequestro preventivo di beni mobili e immobili, società e conti correnti per un valore di 100 mila euro nei confronti di un noto imprenditore edile e quattro persone ritenute prestanome che ricevevano soldi o favori per farsi intestare  dall’imprenditore alcuni beni.

A conclusione dell’operazione “Contrasti Disonorati”, condotta dalla Compagnia di Sestri Levante e coordinata dalla Procura della Repubblica di Genova, pm Emilio Gatti, nelle prime ore della mattinata di oggi veniva data esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali e reali nei confronti di cinque persone.

Obbligo di Dimora nel Comune e sequestro preventivo dei rapporti bancari di G.C. 62 enne di origini calabresi; Sequestro preventivo di una società (D.G.A. s.a.s.), operante nel settore della panificazione, intestata fittiziamente da G.C. a G.E 32enne locale, A.H. 45enne di origini marocchine e V.F. 50enne di origini lucane;
Sequestro preventivo del locale adibito a forno (nel comune di Cicagna – GE), bene in uso a predetta società;
Sequestro di conti correnti e rapporti finanziari della citata società;
Cinque decreti di perquisizione personali e domiciliari, finalizzati al sequestro della documentazione probatoria degli atti societari in pregiudizio dei 5 indagati nell’inchiesta, di cui uno nel napoletano;
tutti indagati in concorso per “intestazione fittizia di beni” (ex art. 12 quinquies L. 356/92) e “minaccia grave” (ex art. 612 c.p. in pregiudizio del solo G.C.).

L’indagine, iniziata a settembre 2016, è scaturita dalla denuncia di minaccia di morte pervenuta ai carabinieri di Lavagna da parte di una persona, nullafacente, da circa un anno nella cittadina. L’uomo aveva il timore di essere oggetto di ritorsioni da parte di un calabrese, C.G., attivo da anni in provincia come imprenditore edile.

Lo stesso, già noto alle forze dell’ordine per i suoi trascorsi giudiziari per reati che vanno dall’estorsione, all’illecita detenzione di armi, nonché per la contiguità alla criminalità organizzata, destinatario di misura di prevenzione patrimoniale della confisca dei beni, da parte del Tribunale di Genova nel 2014.

C.G., quindi, aveva inizialmente individuato nel campano C.F., l’intestatario fittizio di una società e di un forno panificatore che avrebbe dovuto operare nel comune di Cicagna. Venute meno le promesse di denaro e di lavoro, rivelatesi in realtà solo strumentali all’intestazione fittizia, tra i due sorgono contrasti che si concretizzano con le minacce.

Successivamente C.G. coinvolge altri soggetti (tutti prestanome) a cui fa intestare la società (con varie porzioni di quota) e prosegue nell’attività illecita con la collaborazione dei coindagati, compiendo in prima persona tutte le operazioni di costituzione e avviamento nonché i lavori di ristrutturazione dei locali del forno, risultando così il vero dominus dell’attività imprenditoriale.

Per l’esecuzione della misura e le correlate perquisizioni il Comando di Sestri Levante, coadiuvato in fase esecutiva da militari di Chiavari e Santa Margherita Ligure, nonché da unità Cinofile, ha impiegato 30 Carabinieri e 13 mezzi.

All’imprenditore è stato notificato un provvedimento di obbligo nel Comune di residenza.

L’imprenditore è ritenuto contiguo alle famiglie calabresi della zona di Catanzaro legate alla ‘ndrangheta. I sequestri sono avvenuti a Lavagna, Cicagna, S.Pietro Patierno (Napoli). Nel 2014 la Dia gli aveva sequestrato 27 beni immobili per un valore di oltre 2 milioni.

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