Liguria

Investimenti in aree di crisi industriale non complessa, il 4 aprile scatta il click day

rixi bomboniere

Liguria. Il 4 aprile sarà il click day per la presentazione delle domande di accesso ai bandi per le imprese che investono nelle aree di crisi industriale non complessa. La dotazione finanziaria è di 80 milioni di euro: dalle ore 12 del 4 aprile le domande potranno essere presentate sul sito di Invitalia (www.invitalia.it), soggetto gestore del bando, con modalità a sportello per la trasmissione digitale sulla piattaforma informatica del modulo di domanda e del piano di impresa.

È quanto è stato annunciato oggi in conferenza stampa, in Regione Liguria, dall’assessore regionale allo Sviluppo economico Edoardo Rixi che ha illustrato le opportunità per le imprese dai bandi dedicati alle imprese, italiane ed estere, che vogliano investire nelle zone a cui il ministero ha concesso il riconoscimento di aree di crisi non complessa, a seguito della ricognizione effettuata dalla Regione Liguria in base ai criteri stabiliti dal Mise. “Con il click day – ha spiegato l’assessore Rixi – sarà fondamentale la tempestività del caricamento delle domande da parte delle imprese. In queste settimane, ho avuto modo di confrontarmi con molte aziende che hanno intenzione di investire sui propri impianti, puntando sull’innovazione, ampliando i propri impianti produttivi e quindi creando nuova occupazione. La sfida della Liguria sarà quella di intercettare il maggiore budget possibile per ottenere ricadute positive sul territorio già da quest’anno”.

I programmi di investimento ammissibili riguardano: nuove unità produttive e ampliamenti finalizzati alla produzione di beni e servizi, la tutela ambientale, l’innovazione e l’organizzazione. I programmi di investimento, previsti da questo primo bando, devono essere di un importo minimo di 1,5 milioni di euro e prevedere un incremento occupazionale da realizzarsi entro 12 mesi dal termine degli investimenti. Le attività che possono accedere al bando sono: manifatturiere, produzione di energia, servizi alle imprese, estrazione di minerali e turistiche.

Le aree di crisi industriale non complessa sono state individuate dal decreto ministeriale del 4 agosto 2016 che indicato per la Regione Liguria un elenco di sistemi locali del lavoro da scegliersi per un massimo di popolazione compresa di 399.792 abitanti, pari al 24,9% della popolazione regionale del 2015. I sistemi locali del lavoro selezionabili dovevano comprendere una popolazione massima di 240.385 abitanti, il 15% della popolazione regionale del 2015, con limite massimo di scarto dell’1%.

In particolare, per la provincia Genova, sono comprese nell’elenco delle aree di crisi semplice quelle portuali, parte della Val Polcevera, le aree di Cornigliano, Erzelli, entroterra di Voltri, entroterra chiavarese, i Comuni di Casarza ligure e Castiglione Chiavarese , Chiavari, Lavagna, Val Fontanabuona e Val d’Aveto. Per la provincia della Spezia le aree individuate sono: i Comuni della Spezia, Arcola, Bolano, Santo Stefano Magra e Follo. Per la provincia di Imperia, le valli Prino, Arroscia e Impero con i Comuni di: Borgomaro, Caravonica, Chiusanico, Chiusavecchia, Dolcedo, Pieve di Teco, Pontedassio, Pornassio, Prelà, Rezzo e Vessalico. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito della Regione Liguria www.impresainliguria.it.

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