Caustico

Genova 2017, Bernini fa outing: “Se ci fossero le primarie mi candiderei”

E sul nome di Roi, il vicesindaco è caustico: "Se devo fare un impianto elettrico non chiamo l'idraulico"

Genova. Se ci sono le primarie, naturalmente mi candiderò. L’importante è che ci siano partiti e forze sociali del centrosinistra che riproducano questa alleanza per la città con degli obiettivi concreti. Non c’è un uomo solo al comando in grado di salvare la città, non credo di poterlo essere“.

Così il vicesindaco di Genova Stefano Bernini stamani a Palazzo Tursi a margine di una conferenza stampa per rilanciare la zona di Pre’, citando Fabrizio De Andrè, annuncia di volersi candidare alle primarie
del centrosinistra per il futuro candidato sindaco della città.

Sono importanti i visi ma dietro i visi è importante la faccia che c’è – ha sottolineato il vicesindaco –
Io penso di avere una buona faccia dietro. Ho fatto per 15 anni l’amministratore, ognuno ha una storia alle spalle, e per quella deve essere giudicato, saranno poi gli elettori poi a valutare la sua capacità – ha aggiunto – Io credo di essere stato scelto come vicesindaco da Marco Doria perché ha visto la mia attività come amministratore sul territorio, ma anche perché sono stato l’eletto con il maggior numero di preferenze. Una valutazione, quindi, verificata anche attraverso il risultato elettorale”.

Un Bernini a tutto tondo, all’indomani dell’annuncio di Luca Borzani di non candidarsi. “Abbiamo atteso molto a lungo una risposta definitiva di Borzani, senza pensare a una ipotesi B, nel caso fosse arrivato, come è successo, il rifiuto. Una scelta travagliata, sia per le questioni personali sia per quelle politiche – ha ribadito l’assessore all’Urbanistica – che va rispettata”.

Ma oggi è anche l’occasione per tirar via qualche sassolino nella scarpa. “I nomi li hanno già – ha risposto Bernini riferendosi al ‘toto candidato’ che tiene in scacco il centro sinistra da settimane – è il segreto di pulcinella, si sanno già quali siano le persone che possono essere disponibili a fare il sindaco, oppure no”.

E a proposito di nomi, sull’ultimo uscito in casa Pd, il sovrintendente Roi, Bernini è caustico: “Io sono convinto che per rifare un impianto elettrico bisogna chiamare un elettricista, non un idraulico”.

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