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Cinghiali a Genova, Spanò (Verdi) risponde all’assessore Mai

Cinghiali via Piave

Genova. “Come direbbe il grande Totò: Assessore Mai, veniamo noi con questa a dirvi, adirvi una parola, che scusate se sono poche. Lei minaccia di stralciare l’accordo perché l’Assessore Fiorini non garantisce la libertà di ‘fucilare sul posto’ i cinghiali che si avventurano nelle vie della nostra città? Pur riconoscendo la bravura e l’esperienza dei tanto bistrattati Agenti dell’ex Polizia Provinciale, vale la pena di ricordarle che, la Legge 157/92, all’Art. 21, recita: ‘E’ vietato a chiunque; a) l’esercizio venatorio nei giardini, nei parchi pubblici e privati; e) l’esercizio venatorio nelle aie e nelle corti o altre pertinenze di fabbricati rurali; nelle zone comprese nel raggio di cento metri da immobili, fabbricati e stabili adibiti ad abitazione o a posto di lavoro e a distanza inferiore a cinquanta metri da vie di comunicazione ferroviaria e da strade carrozzabili”. Lo dice Angelo Spanò, già Consigliere Provinciale e coordinatore metropolitano dei Verdi, rivolgendosi all’assessore regionale Stefano Mai.

“Orbene alla luce di quanto sopra, mi sembra evidente che il comportamento dell’Assessore Fiorini, sia rispettoso delle Leggi che normano questa materia, mentre il suo vada verso soluzioni drastiche (cura del piombo). Inoltre si parla sempre del divieto di foraggiare gli ungulati, divieto che grazie a una mia mozione presentata in Consiglio Provinciale nel 2009, la sanzione fu elevata a centocinquanta euro, però, caso strano, si aggiunse (all’articolo 11) la frase integrativa: ‘E’ fatto divieto a chiunque, nel territorio provinciale, di effettuare il foraggiamento’. Ma una manina lesta si premurò di prevedere subito qualche deroga, aggiungendo la frase: ‘Sono fatte salve le azioni gestionali che prevedono la somministrazione artificiale di alimenti per l’attività di controllo, di monitoraggio nonché per azioni di carattere dissuasivo programmate dagli Ambiti Territoriali di Caccia in accordo con la Provincia’. Questo equivale: Cacciatori potete depositare sulle alture, quantitativi di granturco, destinati appositamente ai cinghiali, con la scusa di tenerli lontani dalle abitazione e dalle coltivazioni, poi se questi prolificano poco importa, anzi meglio che non diminuisca la specie, altrimenti non ci sarà più la possibilità di commercializzare queste carni, carni che sono un forte business per alcuni cacciatori”, prosegue.

“Assessore Mai, le voglio raccontare un sogno che ho fatto di recente, in questo strano sogno intravedevo delle persone, con tanto di pettorina, uguale a quella in uso alle squadre dei cacciatori, che dalle colline facevano scendere verso il centro abitato dei cinghiali, in precedenza prelevati da un allevamento, dopo questo stranissimo sogno mi sono ripromesso che la sera devo mangiare meno pesante”, termina Spanò

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