Genova. L’hanno scelta per il mare e per i vicoli dove uscire la sera – nessuno li avvertiti della recente ordinanza comunale di chiusura anticipata dei locali – ma sperano sia anche la città dove impareranno l’italiano e riusciranno a sostenere qualche esame.
E’ la carica degli studenti Erasmus, salutati ieri da Università, Comune e Informagiovani, durante una giornata dedicata tutta a loro. Alcuni erano appena arrivati a Genova, altri hanno rinnovato la loro permanenza dopo un semestre di esperienza, altri ancora sono ormai veterani: innamorati del centro storico hanno deciso di non andarsene per un bel po’.
Alper è arrivato 6 mesi fa da Istanbul. La sua idea di Genova è tutta legata ai temi della “movida”: “L’aspetto positivo è che si beve bene, quello negativo è che non ci sono poi molti posti dove incontrare persone”. Semplificatorio, ma concreto, il giudizio sulla società under30 genovese, legata ai propri riti ma anche alle proprie nicchie. Diversamente da altre città universitarie – e per definire tale Genova ci vuole un certo sforzo – gli studenti stranieri non si vedono troppo in giro e sembrano mimetizzarsi con la platea dei turisti.
A dare loro una mano per ambientarsi ci sono i (quasi) coetanei di Geg – gruppo Erasmus Genova. Uno dei portavoce è Giuseppe Pisani: “Li aiutiamo nella ricerca di una stanza, ma li portiamo anche a scoprire le offerte culturali e ricreative della città, in modo da creare un gruppo coeso”.
Sofia Viale arriva dall’Argentina e spera di “trovare molti amici e sfruttare la possibilità di studiare all’aperto, magari in spiaggia”, così la sua amica, Javiera Guerra, cilena, “sono appena arrivata ma la città mi sembra molto bella, spero che l’esperienza Erasmus ci aiuti a crescere”.
Javier e Christian sono spagnoli, da Pamplona e Leon: “Abbiamo scelto Genova per la somiglianza tra la nostra lingua e l’italiano, e poi perché veniamo da zone centrali, fredde, e non vediamo l’ora di godere del mare e del clima estivo”. Non sanno che a Genova piove parecchio? Forse sì ma “Dovremo anche trovare il tempo per studiare, no?” scherzano.
Comune – con Informagiovani – e Università puntano molto sugli studenti stranieri. “L’obbiettivo – spiega Carla Sibilla, assessore al Turismo – è farli diventare ambasciatori di Genova nel mondo”. Agli studenti verrà chiesto di scattare e condividere foto e pensieri sui social network utilizzando gli hashtag #genovamorethanthis e #erasmusgenova2017. L’intento è quello di coinvolgerli nello storytelling di Genova utilizzando Instagram, Facebook e Twitter.
Nell’anno accademico 2016/17 l’Ateneo ha accolto circa 350 studenti in mobilità, provenienti da Università di 25 diversi Paesi partecipanti al programma Erasmus plus. Le nazionalità maggiormente rappresentate sono Spagna, Francia, Portogallo, Germania e Polonia e le ragazze (60% del totale degli studenti incoming) si confermano più disposte dei colleghi maschi a svolgere un periodo di mobilità
“Rinnovare un’iniziativa e un’esperienza così coinvolgente per gli studenti e per Genova è un segno molto importante di apertura – commenta l’assessore alle Politiche Giovanili Pino Boero – negli anni scorsi abbiamo avuto conferma che gli studenti stranieri che svolgono il loro percorso universitario nell’Ateneo genovese possono essere formidabili comunicatori e divulgatori della nostra città”.
“Il progetto Erasmus compie 30 anni – afferma il Prorettore per le Relazioni Internazionali dell’Università di Genova Andrea Trucco – ed è nell’ottica dello scambio che incentiviamo gli studenti iscritti al nostro Ateneo a frequentare un semestre in una delle oltre 600 Istituzioni con cui abbiamo sottoscritto accordi Erasmus. Siamo felici di osservare che il numero degli studenti che usufruiscono di questa opportunità cresce anno dopo anno, avvicinandosi a quota 700 nell’anno accademico in corso”.