Atto di accusa

Carige, le accuse ad Apollo: “Fece svuotare conti per tentare scalata”

banca carige

Cessione delle società assicurative Carige Vita Nuova e Carige Assicurazioni ad Apollo, ma non solo, nel mirino di Banca Carige. “Tra il 2014 e il 2016 Banca Carige ha subito una serie di iniziative aggressive e pregiudizievoli di alcuni soggetti appartenenti al gruppo che fa capo al fondo americano Apollo i quali, avvalendosi della negligenza o della condiscendenza di amministratori della stessa Carige hanno tratto enormi profitti con corrispondente impoverimento della banca e provocato ingenti danni alla società”.

E’ l’atto di accusa con cui l’istituto di credito ha deciso di citare in giudizio gli ex amministratori Cesare Castelbarco e Pierluigi Montani e il fondo di gestione americano. In particolare, nel documento di circa 70 pagine diffuso dal Cda, gli attuali vertici della banca genovese affermano che “nel solo mese di dicembre 2015 soggetti riferibili ad Apollo effettuarono ingenti prelevamenti dai rispettivi conti correnti che comportarono una differenza a fine dicembre di circa 446 milioni”.

Successivamente Apollo contattò la banca per manifestare il proprio interesse a entrare nell’azionariato e salvarla. L’atto di accusa di Carige parla anche della “sorprendente” decisione dei manager di non prendere in considerazione l’offerta migliore per l’acquisto di Carige Vita Nuova fatta da Itas a 400 milioni e di accogliere quella di Apollo a 310 milioni. Agli ex amministratori e al fondo americano Carige chiede un risarcimento di 1,25 miliardi.

Pochi giorni dopo la stipula dell’accordo sulla cessione delle assicurazioni il cda della banca decide di vendere anche Creditis servizi finanziari, Apollo presenta una proposta ma poi interrompe le trattative a novembre 2015. A quel punto Carige presenta un indice di liquidità alto, ma nel giro di poche settimane le cose cambiano quando le società di Apollo Amissima Vita e Amissima Assicurazioni (già Carige Vita Nuova e Carige Assicurazioni) prelevano dai conti correnti presso Carige 446 milioni, la metà circa della perdita di liquidità registrata dalla banca in quel periodo.

“Nell’arco di poche settimane la liquidità di Carige cominciò rapidamente a calare fino a raggiungere i livelli che la Bce avrebbe rappresentato come preoccupanti” dice la citazione. Ancora, i prelevamenti delle società del gruppo Apollo sarebbero stati “la causa determinante di una spirale negativa dell’andamento della liquidità”.

Apollo a quel punto si fa avanti per acquistare sofferenze e entrare nella compagine azionaria della banca con un aumento di capitale riservato che ne avrebbe fatto l’azionista di maggioranza. “Operazione che Apollo lascia capire sarebbe stata bene accolta dalle autorità di vigilanza” dice la citazione. E nella seduta del cda del 18 febbraio 2016, in collegamento telefonico da Francoforte interviene il d.g. della vigilanza microprudenziale di Bce, Ramon Quintana, che sottolinea la preoccupazione per la carenza di liquidità e dice: “Bisogna considerare le alternative aperte, non solo decisioni interne ma anche soluzioni strategiche come ad esempio potenziali fusioni e acquisizioni. A questo proposito avete sul tavolo l’offerta di Apollo… O potrebbero esserci altre alternative”.

Il giorno dopo arrivò da Bce la draft decision per chiedere alla banca un nuovo piano che prevedesse soluzioni per i non performing loans. Alla fine Carige non accetta la proposta di Apollo che approda sul tavolo del nuovo, attuale, cda, che si era nel frattempo insediato.

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