4 marzo

Appartamento a fuoco a Begato, indagato un 50 enne genovese

Mamma e figlia di tre anni finirono intossicate. Testimoni raccontano di averlo visto litigare con la famiglia vittima nel rogo.

begato diga incendio

Genova. Un genovese di 50 anni. E’ lui il sospettato per l’incendio appiccato nella notte del 4 marzo scorso alla porta di un appartamento in un complesso di edilizia popolare di via Sbarbaro. Il pubblico ministero Emilio Gatti lo ha iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di incendio doloso e danneggiamento.

La porta dell’appartamento a cui era stato appiccato il rogo in piena notte, con stracci imbevuti di benzina, era occupato abusivamente da una famiglia marocchina ed erano rimaste intossicate una donna e una bambina di tre anni.

Gli investigatori della squadra mobile sono arrivati all’uomo grazie alle testimonianze dei vicini di casa e dei residenti. I testimoni hanno raccontato che il sospettato aveva più volte litigato con la famiglia, ma anche con altri vicini di casa, e li aveva minacciati.

In un primo momento si era pensato a una intimidazione proprio legata all’occupazione abusiva dell’alloggio di edilizia popolare, ma il motivo sarebbe legato a dissapori futili. Le indagini comunque proseguono.

Più informazioni
leggi anche
incendio diga begato
Interrogatori in corso
Rogo a Begato, stanno meglio madre e figlia coinvolte nell’incendio
palazzo begato
Le indagini
Appartamento a fuoco a Begato, il rogo è di origine dolosa: incendiata la porta di ingresso
vigili del fuoco
Stanotte
Begato, incendio in un appartamento: madre e figlia lievemente intossicate
quartiere diamante
Oltre il cemento
“Dal Diamante nascono i fiori”, le Dighe da problema a risorsa al centro di un incontro pubblico oggi in via Maritano

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.