Cronaca

Amiu-Iren, sindacati in ordine sparso. I commercianti: “Siamo sotto ricatto”. Prosegue la conta dei voti

La Cisl conferma la sciopero. La Cgil: "Delibera garantisce occupazione e salari". La Uiltrasporti rinvia tutto all'assemblea di domani

Mobile

Genova. Sono critici ma in ordine sparso i sindacati dei lavoratori di Amiu rispetto alla delibera sull’aggregazione con Iren che verrà votata in consiglio comunale tra giovedì e venerdì. Le organizzazioni sindacali sono state ascoltate oggi nell’ultima commissione prima del voto. La più dura è la posizione della Cisl che ha indetto lo sciopero per l’intera giornata di giovedì: “Già noi oggi non pensavamo di essere qui – ha detto Umberto Zane – visto che due mesi fa la delibera di mandato era stata bocciata da questo consiglio. Il problema della delibera – ha aggiunto – è la perdita del controllo da parte del Comune sull’azienda che avrà conseguenze sia sui lavoratori sia sui cittadini perché nei prossimi anni sarà Iren di fatto che definirà quanto costa il servizio e le conseguenti tariffe”.

Decisamente più cauta la Cgil tramite il segretario della funzione pubblica Corrado Cavanna che da un lato ha criticato la delibera  “perché non contiene alcun richiamo esplicito all’accordo sindacale di luglio, prevede una proroga del contratto di servizio di soli 8 anni anziché di 15 e non garantisce in maniera chiara la genovesità dell’azienda”, dall’altro ha però detto che “la delibera garantisce i livelli occupazionali e salariali dei dipendenti”. Cavanna ha chiamato tutti alla responsabilità: “Se non verrà approvata la delibera sulla Tari – ha ricordato il sindacalista  – Amiu non potrà fare altro che portare i libri in tribunale perché questo è quello che prevede la legge”.

Critica ma attendista la posizione della Uiltrasporti che ha rimandato all’assemblea degli iscritti di domani la posizione da tenere: “I lavoratori di Amiu erano favorevoli all’aggregazione industriale come definita nell’accordo di luglio – ha spiegato Stefano Scarpato –  sappiamo tutti cosa è successo doto. Sulla precedente delibera il giudizio di gran parte dei lavoratori è stato negativo e oggi siamo di nuovo qui di una nuova delibera rimodellata ma sulla quale non c’è stata nessuna trattativa con i sindacati”.

Oggi pomeriggio sono state ascoltate anche le associazioni ambientaliste e soprattutto i commercianti che hanno chiesto sia incrementato il fondo perequativo (che il Comune in delibera ha stabilito in 500 mila euro) per limitare le ricadute della tari sulle imprese, e sia ampliata la rateizzazione da 5 a 6 rate. “Siamo stati inascoltati – ha detto Ilaria Mussini di Ascom – visto che il sindaco ci ha ricevuto una volta in quattro anni e ora ci ritroviamo sotto ricatto perché la responsabilità di una cattiva gestione non può essere ribaltata sulle imprese”.

Ieri sera intanto al Cap di via Albertazzi quasi 200 lavoratori di Amiu hanno partecipato all’assemblea indetta dai lavoratori di Ula. All’assemblea sono intervenuti i consiglieri comunali Antonio Bruno, Andrea Boccaccio, Paolo Putti, Clizia Nicolella e Gianpaolo Malatesta tutti ad eccezione di quest’ultimo orientati a votare no. Con quella di questo pomeriggio si sono chiuse le commissioni sulla delibera, forse la più importante dell’intera amministrazione. Le trattative vanno avanti perché alcune modifiche per tentare di convincere in particolare Maria Pederzolli di Rete a sinistra potrebbero arrivare tramite emendamenti della giunta in particolare per ciò che riguarda le linee guida del nuovo contratto di servizio che potrebbero essere inserite in delibera. La tensione a Tursi resta alta e qualcuno suggerisce di valutare se portare o meno in aula la delibera se i voti non ci saranno.

leggi anche
tari 2015
Le conseguenze del no
Amiu-Iren, il piano B di Tursi: “Se bocciano aggregazione consiglieri costretti a votare Tari a +18%”
I lavoratori di Amiu in corteo
Tutti gli scenari
Amiu – Iren, la ‘conta’ dei voti sfavorevole alla maggioranza: nuova bocciatura in vista?
Amiu-Iren, la protesta a Tursi
L'inchiesta
Amiu-Iren, la procura apre un fascicolo per abuso d’ufficio. Oggi la protesta dei lavoratori sotto Tursi

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.