La delibera

Amiu-Iren: la Tari crescerà di oltre il 30% in quattro anni. Doria: “Senza aggregazione scenario disastroso”

Assunzione immediata per i 31 precari. Contratto di servizio fino al 2028. Iren metterà 39 milioni entro l'anno

comune genova marco doria

Genova, La Tari a Genova aumenterà complessivamente di oltre il 30% in quattro anni: per il 2017 l’aumento sarà del 6,89%, per il 2018 del 6%, dell’8% nel 2019 e del 2% nel 2020 con aumenti cumulati sulla base dell’anno precedente. In totale all’incirca l’aumento sarà del 32% in quattro anni. Per contenere un po’ gli aumenti di quest’anno Tursi ha stanziano 400 mila euro di fondo perequativo per le famiglie più numerose e 500 mila euro per la Tari delle aziende.

Il recupero degli extra costi avverrà quindi in 10 anni. “Senza l’aggregazione – ricorda il sindaco di Genova Marco Doria – l’aumento della Tari sarà ben più alto, del 46% se dovessimo prevedere il recupero del conferimento fuori Regione dei rifiuti e poi quelli della gestione post mortem della discarica in un solo anno, del 18% se decidessimo di farlo entro il 2020, perché oltre non si può andare”.
Gli aumenti della Tari ci saranno, ma sono “inevitabili” dicono il sindaco di Genova, l’assessore al Bilancio Franco Miceli e l’assessore all’ambiente Italo Porcile che oggi hanno presentato alla stampa i contenuti della nuova delibera sull’aggregazione tra Amiu e Iren. “Se non venisse approvata sarebbe uno scenario disastroso per il Comune di Genova, per Amiu e anche per il sindaco che verrà” ha detto Doria che non ha chiarito però se si dimetterà se la delibera non avrà i numeri.

Le fasi
Nella prima fase Iren investirà 5 milioni di euro per aumentare il capitale di Amiu del 49%. Il valore di Amiu infatti è oggi di 5 milioni e 570 mila euro. Appena chiuso l’accordo si dovrà lavorare per ottenere la proroga del contratto di servizio (che scade nel 2020) fino al 2028. A quel punto il valore di Amiu salirà fino a 17 milioni e 850 mila euro. A quel punto e questo nelle previsioni dovrebbe avvenire entro la fine dell’anno – Amiu investirà (tra denaro e impianti) altri 34 milioni di euro per arrivare a detenere il 69% del capitale di Amiu.

I dipendenti
I patti parasociali che garantiscono gli attuali livelli occupazionali, i contratti collettivi e gli accordi aziendali valgono ad oggi fino al 2020. “Quando ci sarà la proroga del contratto di servizio – garantisce l’assessore Italo Porcile – varranno fino al 2028.
Entro tre mesi dall’accordo saranno assunti gli attuali 31 precari di Amiu, che avrà la sede operativa a Genova.

Gli impianti
Potrebbe riaprire dopo l’estate la discarica di Scarpino, l’impianto per il trattamento per il percolato è in fase di realizzazione, lo smaltimento del residuo secco sarà pronto entro quest’anno mentre entro il 2019, sempre a Scarpino sarà pronta la ‘fabbrica della materia’ che costa circa 55 milioni di euro. Da definire la collocazione del biodigestore (corso 25 milioni, da realizzarsi entro il 2020) che “dovrà essere realizzato preferibilmente su aree di proprietà pubblica e preferibilmente nel territorio della città metropolitana” ha spiegato Miceli.

La governance
L’amministratore delegato sarà nominato da Iren, il presidente del Comune di Genova. L’ad avrà pieni poteri sulla gestione industriali ma le scelte strategico-industriali dovranno essere prese insieme al Comune che avrà potere di veto. Fino al 2020 gli utili della nuova Amiu non saranno redistribuiti ma verranno utilizzati per investimenti nella stessa azienda.

Il voto
Per arrivare al voto la delibera passera al vaglio delle commissioni lunedì mattina, lunedì pomeriggio e martedì mattina. Il voto è previsto giovedì 30 marzo, dalle 9.30 ma il consiglio è stato convocato anche venerdì 31. La scorsa delibera fu bocciata con 14 sì, 19 no e 6 astenuti. Alla domanda fatta al sindaco di Genova Marco Doria se avesse “sensazioni positive” circa i voti della maggioranza sulla delibera, Doria ha risposto: “Le sensazioni positive le ho quando vado in pausa pranzo a mangiarmi un gelato”.

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