Genova. “Siamo contenti che Orlando voglia candidarsi alla segreteria nazionale del Pd. Sarà sicuramente una bella sfida. Abbiamo letto che il ministro della Giustizia scende in campo per rappresentare un punto di vista diverso all’interno del Partito Democratico; bene, sarà l’occasione per spiegare a tutti in cosa consista questa diversità, visto che negli ultimi anni ha sempre votato con Renzi stando nel suo governo, senza mai distinguersi”. La nota al veleno firmata nel pomeriggio dai consiglieri regionali Lella Paita e Pippo Rossetti sulla candidatura di Andrea Orlando a segretario nazionale del Pd agita parecchio le acque in Liguria a due giorni dalle candidature per il congresso regionale.
Fino ad oggi infatti tutte le correnti del Pd ligure sembravano confermare per il congresso regionale la convergenza sul candidato ‘unitario’, il senatore renziano Vito Vattuone, soprattutto solo per evitare di mandare gli elettori genovesi del Pd a votare tre volte in due mesi, visto che già dovranno scegliere il nuovo segretario del partito nazionale e molto probabilmente il candidato sindaco del centro sinistra.
Ma il sasso lanciato dai Paita e Rossetti, che ha fatto infuriare anche i colleghi consiglieri ‘cuperliani’ di via Fieschi, rischia di fare saltare il puzzle prima che sia composto, almeno secondo quanto trapela da indiscrezioni romane proprio mentre il Guardasigilli spezzino fa la sua prima uscita ufficiale da candidato al circolo Marconi di Roma.
A Genova sono stati in tanti oggi ad applaudire questa candidatura, dal segretario genovese Alessandro Terrile ai deputati Mario Tullo e Lorenzo Basso, da Walter Rapetti ai consiglieri regionali Giovanni Lunardon e Luca Garibaldi, dal presidente del consiglio comunale Giorgio Guerello al capogruppo Simone Farello, agli assessori Bernini e Dagnino. E considerata che la maggioranza della ‘base’ a Genova non è genziana, lo spezzino Orlando è destinato a prendere a Genova parecchi voti.
Persino l’autocandidato sindaco Simone Regazzoni, deciso sostenitore di Renzi, ha definito la candidatura di Orlando una buona notizia per il PD” che costringerà il partito a misurarsi “con contenuti politici di fronte a cui non potremo semplicemente alzare le spalle”. Il renziano Morettini condanna il riferimento alla “prepotenza” (Orlando oggi ha motivato la sua candidatura come volontà di non rassegnarsi “al fatto che la politica debba diventare soltanto prepotenza”) e ironizza: “Dalla ‘ditta’ di Bersani alla newco di Orlando. Ma alla fine vende un po’ sempre le stesse cose”.
Ma è la nota della coppia Paita-Rossetti a far arrabbiare il segretario genovese Terrile: “Mi stupisce il comunicato dei due consiglieri regionali che avrebbero preferito il candidato unico come in Cina” commenta.
E così a 48 ore dalla scadenza per le candidature del congresso ligure, tutto può ancora succedere, mentre in queste ore potrebbero cambiare anche le date del congresso che in Liguria da regolamento approvato dovrebbe concludersi entro il 26 marzo, ma la commissione nazionale di garanzia potrebbe decidere di unificare le date dei tre congressi regionali (oltre alla Liguria, ci sono la Puglia e la Sardegna) con quello nazionale previsto tra aprile e maggio. Mentre il clima decisamente si infiamma.