Placentazione anomala

Genova, parto difficile: bimba nasce grazie al team hi-tech del San Martino

Ospedale San Martino, monoblocco

Genova. Mamma e figlia stanno bene ma l’intervento è stato molto complesso ed è riuscito grazie al team multidisciplinare dell’ospedale San Martino di Genova.

Protagonista della vicenda una donna alla 33/ma settimana di gravidanza, in precedenza già sottoposta a taglio cesareo e sofferente di placenta accreta major (la placenta aderisce eccessivamente all’utero).

“In queste circostanze – ha spiegato Claudio Gustavino, direttore dell’Uo Ostetricia e ginecologia del San Martino -, la placenta è patologicamente aderente all’utero e ne invade la parete muscolare fino a coinvolgere come in questo caso particolarmente grave le strutture adiacenti. L’accretismo placentare comporta al momento del parto un elevato rischio emorragico che può portare alla morte della mamma e del bambino”. Per scongiurare rischi di questa natura, ha detto il direttore del dipartimento di Diagnostica, patologia e cure a alta complessità tecnologica, Lucio Castellan “al San Martino è stato costituito un team multidisciplinare in grado di affrontare e risolvere questa drammatica emergenza ostetrica.
Strategica è risultata la sinergia tra chirurghi ginecologi e radiologi interventisti e la disponibilità di una sala ibrida chirurgica e radiologica oltre al coinvolgimento e il contributo di numerose altre figure professionali”.

Negli ultimi decenni in tutti i Paesi occidentali viene registrato un aumento esponenziale dei casi di placentazione anomala correlato al taglio cesareo. Oggi l’incidenza può arrivare a 3 casi ogni
mille parti, con una mortalità materna del 7%.

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