Genova. Michele Iaquinta, 63 anni, infermiere del pronto soccorso dell’ospedale Galliera, ha avuto un ruolo fondamentale nella banda di ladri che si approfittavano degli anziani ricoverati per svuotargli gli appartamenti. L’uomo, incensurato, entrava in confidenza con gli anziani ricoverati – salvo poi ridere al telefono con i suoi complici – sottraeva loro le chiavi e grazie al database dell’ospedale recuperare gli indirizzi di casa e altre informazioni a partire dalle condizioni di vita dell’anziano, se viveva solo o aveva qualche parente.
Per passare chiavi e messaggi ai complici veniva utilizzato uno scooter parcheggiato fuori dal nosocomio. I complici in particolare Salvatore Aiello ed Emanuele Moranda, entrambi pensionati e con denunce alle spalle per reati contro il patrimonio, si occupavano dei sopralluoghi e dei furti veri e propri. Saverio Nuvoletta, il quarto membro della gang, si occupava solitamente di fare il palo e di duplicare le chiavi.
Prima di agire all’interno degli ospedali la banda aveva già effettuato diversi furti dopo aver sottratto e duplicato le chiavi delle abitazioni che gli anziani lasciavano in auto prima di andare al mare. L’indagine è partita ad agosto e a settembre uno dei membri della banda era stato arrestato proprio dopo aver aperto un’auto in corso Italia. Di solito però le vittime non si accorgevano di nulla e al ritorno dalla spiaggia ritrovavano le chiavi al loro posto.
Il lavoro della squadra mobile è cominciato grazie ad alcune denunce di anziani che hanno raccontato agli investigatori della squadra mobile coordinata dal Marco Calì che la loro abitazione era stata svuotata ma avevano trovato la porta chiusa a chiave. Questa mattina oltre a procedere ai quattro arresti, i poliziotti hanno proceduto a decine di perquisizioni a carico di altrettanti indagati per ricettazione e l’indagine non sarebbe ancora conclusa.
Almeno 5 i furti di abitazione e 28 i furti aggravati, ma le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Francesco Cardona, non sono ancora chiuse. L’infermiere, inoltre, è stato denunciato anche per peculato: a casa sua la squadra mobile ha trovato parecchio materiale sanitario tra cui decine di siringhe e medicinali.
“Questa indagine – spiegano il capo della squadra mobile Marco Calì e il suo vice Alessandro Carmeli – speriamo sia di stimolo affinché le persone vittime di furti, soprattutto se anziane, non esitino a denunciare, non vergognandosi o incolpandosi di quanto accaduto. La loro denuncia può infatti risultare fondamentale per risalire ai responsabili come in questo caso”.