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Convegno ultradestre a Genova, arriva il No della Regione: approvato odg della minoranza

Protesta Lavoratori GSL in consiglio Regionale
Foto d'archivio

Regione. Con 13 voti favorevoli (minoranza) e 15 astenuti (maggioranza di centrodestra), il Consiglio regionale ha approvato l’ordine del giorno, firmato da Raffaella Paita e Valter Ferrando del Pd, Alice Salvatore (Mov5Stelle) e Gianni Pastorino (Rete a Sinistra) contrario al “convegno internazionale a cui parteciperanno movimenti o partiti fascisti e nazionalisti europei” che dovrebbe tenersi a Genova il’11 febbraio.

Il documento “esprime forte preoccupazione per la tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza pubblica” e “dà mandato al presidente della giunta regionale di esprimere nelle sedi istituzionali competenti contrarietà e preoccupazione rispetto allo svolgimento del convegno”.

“Alla fine anche il governatore Toti, grazie all’ordine del giorno del Pd, ha cambiato idea sul convegno dell’ultradestra a Genova – ha commentato la capogruppo Raffaella Paita- Se una settimana fa il presidente della Giunta ligure aveva dichiarato pubblicamente che non sarebbe stato giusto impedire questa manifestazione perché tutti hanno il diritto di esprimere liberamente il proprio pensiero – persino i fascisti… – con l’astensione del centrodestra di oggi in aula e quindi l’approvazione a maggioranza dell’ordine del giorno Pd, schiera la Regione contro questo convegno che offende la storia democratica di Genova, il governatore ha dato un segnale decisamente diverso, rispetto a qualche giorno fa. Come Partito Democratico siamo contenti di aver promosso e difeso questa battaglia in aula. Ma siamo anche pronti a scendere in piazza contro questa provocazione fascista. Forse Toti ha capito che il vento sarà anche cambiato, ma che quello antifascista, in Liguria, fischia ancora forte e non accetta posizioni ambigue”.

Firmatario del provvedimento anche il consigliere regionale di Rete a Sinistra Gianni Pastorino: “un OdG voluto, elaborato e sottoscritto da tutta l’opposizione. Ribadiamo: questa iniziativa va assolutamente fermata, perché si richiama esplicitamente al fascismo e quindi non solo lede i sentimenti comuni di questa Città, ma viola anche la carta costituzionale e le leggi vigenti – dichiara Pastorino -. Ora auspichiamo un intervento delle autorità preposte, anzitutto della Prefettura”.

La sospensione dei lavori ha provocato un botta e risposta fra Pd e M5s. “Abbiamo sprecato 10.000 euro per una seduta a
vuoto”, ha affermato Salvatore. “Il no al fascismo non e’ mai una perdita di tempo”, ha replicato Paita. “Il Pd ha ritenuto
prioritario, visti anche i tempi stretti, discutere di questo convegno per dire un no chiaro e senza appelli a questo raduno
fascista che offende la storia democratica di Genova”, ha affermato l’esponente del Pd. Ma per Salvatore “è andato in
scena il vergognoso teatrino del Partito Unico, che usa qualunque mezzo o cavillo pur di non parlare dei temi che
interessano davvero la cittadinanza, dalla Gronda al biodigestore di Isola del Cantone, solo per citare i casi più
eclatanti” e in particolare, ha affermato l’esponente grillina, le interrogazioni del M5s su temi che “imbarazzano profondamente
centrodestra e centrosinistra”.

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