Polemica

Amiu-Iren, Pd: “Toti e centrodestra irresponsabili. No alla fusione solo per ragioni elettorali”

Amiu-Iren: la protesta a Tursi
Foto d'archivio

Genova. “Toti ha commesso un grave errore ieri imponendo ai consiglieri comunali del centrodestra di votare contro la fusione Amiu-Iren. Perché anche se quel voto è nato per fare un dispetto alla maggioranza di Palazzo Tursi, alla fine si è trasformato in un voto contro tutta la città: un atteggiamento che una forza politica che ambisce a governare quel territorio e che già governa la Regione non si può certo permettere”. A dirlo sono i consiglieri regionali del Pd Raffaella Paita, Pippo Rossetti, Valter Ferrando e Giovanni Lunardon.

“Contro cosa si è schierato Toti? Contro i privati (anche se poi si tratta di società a controllo pubblico)? Ci spieghi, perché non se la può mica cavare continuando a rivangare il passato. Sono due anni che guida un governo regionale e non ha ancora fatto nulla sul tema dei rifiuti: non ha applicato il piano esistente, ha messo una nuova tassa, non ha trovato una soluzione al conferimento della spazzatura fuori regione e non ha diminuito i costi di smaltimento, anzi li ha aumentati. Quello che non dice Toti è che impedendo questa fusione con Iren non solo ci saranno pesanti ripercussioni su Amiu – e quindi sul futuro dei suoi lavoratori (diretti e dell’indotto) – ma a pagarne le conseguenze saranno tutti i genovesi con tariffe più alte. Di fronte al salvataggio di un’azienda non è il passato che conta ma il futuro, e una forza politica dimostra di essere responsabile decidendo il proprio voto in base a quell’orizzonte”.

“Nessuno nega che ci siano stati limiti anche nel nostro campo, ma il centrodestra – insieme ai Cinque Stelle e una parte della sinistra – ha preferito dire di no senza neppure entrare nel merito della delibera e senza proporre neanche una soluzione alternativa. Perché è così che dovrebbe comportarsi chi ambisce a guidare un’istituzione. Non si dice no a un progetto per mero interesse elettorale, se ne propone un altro. Ma Toti e company un’alternativa non ce l’hanno mai avuta. Lo dimostra il fatto che il presidente ligure si azzarda persino a dire che se il centrodestra dovesse vincere le amministrative troverebbe senza dubbio una soluzione al problema dei rifiuti a Genova: ma come fa a sostenerlo chi in due anni di governo regionale non ha saputo fare nulla su questo tema? E poi le tariffe e il destino di Amiu e dei suoi dipendenti si decidono adesso, non tra qualche mese e Toti lo sa. L’azienda rischia di non arrivare neppure integra all’appuntamento elettorale. Se davvero il presidente ligure è contro i privati e vuole salvare Amiu ricapitalizzi l’azienda mettendo in campo Filse, perché l’unica soluzione, a questo punto, è comportarsi da vero soggetto pubblico. Se Toti non è per Iren, allora ci metta lui i soldi per salvare Amiu”.

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