Delibera in aula

Amiu-Iren, la protesta non si ferma: martedì mattina i lavoratori di Amiu sotto Tursi, poi lo sciopero video

Zane (rsu): "Perché non hanno ancora assunto i 31 precari? E perché ai lavoratori dell'azienda che ha preso il posto di Switch non è stato applicato il contratto di settore?"

I lavoratori di Amiu in corteo

Genova. Martedì si ricomincia. Nonostante la rottura con la Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel hanno convocato per martedì mattina un’assemblea generale sotto palazzo Tursi a partire dalle 10.30 mentre in consiglio comunale sarà votata la delibera di indirizzo sull’aggregazione tra Amiu e Iren Ambiente. “Ci risiamo!” dicono in un volantino le segreterie dei tre sindacati che hanno rifiutato l’accordo del 26 gennaio (firmato invece dal segretario della funzione pubblica della Cgil Corrado Cavanna) “dopo la manifestazione di martedì scorso i lavoratori e le lavoratrici di Amiu sono chiamati di nuovo per far rispettare l’accordo sindacale del 29 luglio 2016 che garantisce il futuro di tutti i lavoratori”.

Le richieste imprescindibili riguardano il mantenimento della quota di maggioranza di Amiu nelle mani del Comune, la certezza sulla proroga del contratto di servizio fra Tursi e Amiu, la conferma del piano industriale di Amiu già approvato e l’individuazione nella città metropolitana delle aree per i nuovi impianti.

E poi ci sono tanti dubbi emersi in queste ore, alcuni dei quali riassunti da Umberto Zane, delegato Rsu per la Fit Cisl: “Come facciamo a fidarci in questo momento di un’azienda che già sta rispondendo a Iren e non ha ancora assunto a tempo determinato come dice da un mese i 31 precari di cui ci sarebbe in azienda un gran bisogno?”.

Ancora, dopo l’inchiesta della Procura che ha portato alla rescissione del contratto con la Switch che si occupava della raccolta della carta e del ritiro degli ingombranti Amiu in questi mesi ha fatto da sé grazie allo straordinario dei suoi dipendenti. Poi il nuovo bando di gara, di soli sei mesi rinnovabile di altri sei, assegnato al consorzio genovese Omnia. I sindacati avevano raggiunto un accordo che garantiva la clausola sociale, vale a dire il reimpiego degli ex dipendenti Switch rimasti a casa dopo l’arresto dei dirigenti della loro azienda. Accordo rispettato certo ma nel contratto vinto si scopre che i dipendenti di Omnia non avranno il contratto dell’igiene ambientale, bensì quello della cooperativa sociale: “Per un contratto fra l’altro così breve, che cosa costava assumere i dipendenti con un contratto pari a quello applicati ai lavoratori Amiu che hanno svolto questo lavoro fino a ieri?”chiede il delegato. “Perché non applicare il contratto di settore? Come possono i lavoratori di Amiu stare tranquilli in una situazione così incerta?”.

Incerta resta ancora anche la data dello sciopero visto che a tre giorni dalla richiesta dei sindacati la Prefettura non ha ancora convocato le parti per la procedura di conciliazione, tanto che ieri sera le segreterie di Cisl, Uiltrasporti e Fiadel hanno inviato una lettera di sollecito alla prefettura. Lo sciopero previsto per il 14 febbraio quindi è destinato a slittare di alcuni giorni.

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