Genova. “Per ora non sappiamo nulla di preciso ma se saranno confermate le notizie potrebbero arrivare navi cariche di carbone per circa un anno di lavoro. Per noi e’ ovviamente una notizia positiva perche’ la riapertura rappresenterebbe un carico di lavoro inaspettato”.
Tirreno Bianchi, console della compagnia “Pietro Chiesa”, i così detti carbunin, specializzati nelle operazioni di scarico del carbone, che alimentava la centrale Enel di San Benigno, commenta così la notizia anticipata da Repubblica Genova dell’ipotesi di riapertura della centrale, temporaneamente, per rifornire di energia la Francia, alle prese con la manutenzione di circa un terzo delle centrali nucleari.
“Attualmente noi abbiamo circa 6 persone che lavorano anche perché, chiusa la centrale restano delle cose da fare ma e’ chiaro che se riapre ci sarà più lavoro per noi e potremmo arrivare al triplo delle unità impiegate”. A questo, ovviamente, si aggiungerebbero i lavoratori diretti di Enel, che ora sono stati destinati ad altre mansioni ma che nel casodovrebbero rientrare, oltre al personale impiegato nell’indotto. In tutto, anche se per un periodo limitato di tempo, si parlerebbe di almeno un centinaio di posti di lavoro.