Genova. Nessun aumento di prezzi per ora nelle pescherie genovesi che questa mattina sono andate a rifornirsi, non senza disagi, direttamente nei magazzini dei grossisti. “E’ una lotta che siamo facendo insieme – racconta Simone della Pescheria Davide di Sottoripa – per cui sui prezzi c’è stato un accordo, ma è evidente che non essendoci un’asta come con il mercato per noi è meno vantaggioso”.
Il problema è anche la gestione dei rifornimenti: “Noi siamo abbastanza fortunati – spiega Simone – perché con Davide abbiamo due pescherie, la seconda a Pegli e due furgoni quindi stamattina ci siamo divisi i grossisti e incontrati a metà strada per dividerci il pescato, ma molti hanno un solo furgone e hanno dovuto girare a lungo”.
E’ il caso del titolare della pescheria Gianni di piazza Raibetta che indica il banco ancora semivuoto: “Lo vede? Ho dovuto girare a lungo e ora sono in ritardo e devo ancora finire di esporre il pesce”. A Ca’ de Pitta comunque questa mattina non ci è andato nessuno e sarà così anche domani e dopodomani: “Non chiediamo la luna, ma lì non riusciamo proprio a lavorare: non ci sono posteggi e soprattutto in quel piazzale non si può girare”.
“Adesso finiamo questa settimana – racconta Pietro Granara dell’omonima pescheria di via Ponte Reale – in modo da un lato da smaltire gli ordini dei grossisti e lavorare noi, ma se non troveranno una soluzione la prossima settimana sarà serrata del pesce”. Ma la doppia uscita è indispensabile? “No, perché se buttassero giù il muro dell’ex canile il parcheggio sarebbe più ampio anche per girare con i mezzi. A Cavour era tutto semplice il camion arrivava scaricava e se ne andava lungo la viabilità ordinaria, qui invece se entra nel parcheggio e deve far manovra si blocca tutto”.