Per la solidarietà a putti

M5S, Grillo deferisce ai probiviri il consigliere regionale Battistini. Lui: “Incomprensibile, ma vado avanti”

Il consigliere nel mirino per la solidarietà a Putti: "Se pensare autonomamente e rispondere solo ai cittadini ti fa finire alla gogna, il M5S ha un problema"

Genova. “E’ stata avviata la procedura per far valutare al collegio dei probi viri la condotta del consigliere regionale M5S in Liguria Battistini”. Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog in coda ad un post con cui questa mattina ha attaccato gli eletti nel M5S hanno deciso di lasciare il movimento fra cui l’ex capogruppo in Comune Paolo Putti e i colleghi Muscarà e Burlando. “Chi tradisce gli elettori e non è più d’accordo con il programma per il quale è stato eletto, se ne torna a casa e lascia spazio al primo dei non eletti”.

Battistini, appresa la notizia dell’avvio della procedura nei suoi confronti mentre prendeva parte a una commissione, è rimasto di sasso: “Io non ho violato alcun principio del M5S – dice – mi sono sempre confrontato in pieno stile del movimento e non mi sono nemmeno mai intromesso sul tema delle elezioni amministrative. Certo che se essere liberi, pensare e rispondere solo ai cittadini, parlare per migliorare il movimento che è il mio grande amore, ha come conseguenza quello di essere messo alla gogna, allora c’è un problema”.

Ma cosa ha fatto di male il consigliere spezzino per suscitare l’ira del capo? Certamente a Grillo (e non solo a lui) non è piaciuto il post con cui Battistini qualche giorno fa ha salutato l’addio al M5S di Paolo Putti che ha definito “un fratello” da ringraziare per “per aver perseguito, e per continuare a perseguire, i valori irrinunciabili che ti hanno portato nel M5S”. “Non è un logo che fa una persona onesta” aveva scritto Battistini.

Alcuni mesi fa, poi, Battistini si era dissociato dalla capogruppo Alice Salvatore chiedendo scusa a tutti i lavoratori delle Riparazioni Navali che erano arrivati in consiglio regionale proprio a causa di un’interrogazione presentata dalla Salvatore che ne chiedeva lo spostamento dal centro città. “E’ una cosa che rifarei – spiega Battistini – perché quell’interrogazione così formulata andava contro i principi del movimento”.

Per il resto Battistini si sente la coscienza, nei confronti degli elettori, più che a posto e aggiunge: “Facciano come credono, mi facciano un processo anche se non capisco su quali basi. Io, qualunque cosa succeda, intendo andare avanti a lavorare perché ho preso un impegno con i cittadini e intendo portarlo fino in fondo. Non voglio certo lasciare il M5S, ma se mi vorranno cacciare, porterò comunque avanti il mio mandato fino alla fine”.

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