Il professore

Busalla, Marco Compagnone, un autentico “numero dieci”risultati

Il compagno di squadra Arnulfo lo ha recentemente definito il giocatore più tecnico dell’Eccellenza

Busalla. In una recente intervista, Pietro Arnulfo ha definito Marco Compagnone come “il giocatore più tecnico del campionato di Eccellenza”… e pensiamo che non sia stato per nulla condizionato dalla tripletta, che il compagno di squadra ha messo a segno nel match vinto 3-2 contro gli avvoltoi della Rivarolese.

“Hat-trick”, la chiamano gli antichi maestri del calcio, inglesi… che si dilettano anche a tenere statistiche di ogni genere… tipo il record dei tre goal più veloci, che il senegalese Saido Manè ha strappato a Robbie Fowler, una delle leggende del Liverpool.

Anche Compagnone, come Arnulfo, è cresciuto nelle giovanili della Sampdoria, militando per ben tre anni nella Primavera blucerchiata, allenato da grandi mister quali Invernizzi, Lombardo e Bollini (ndr, attuale mister della Salernitana): “Il sogno era arrivare in prima squadra, ma a parte una convocazione per un’ amichevole, con Novellino allenatore, non sono riuscito ad andare oltre… evidentemente il libro della mia storia personale prevedeva questo… non ho quindi alcun rimpianto particolare”.

Numero “10”, dai piedi buoni, Compagnone, ha giocato in C2 col Bellaria Igea ed in C1 col Real Marcianise e poi con Novese (portata in D), Sestrese, Vado, Ligorna (allenato da Monteforte, che aveva conosciuto a Sestri), Rapallo e Busalla, una piazza in cui sta giocando ad alti livelli…

Iniziamo, dunque, col chiedergli se pensa di rimanere in Valle Scrivia a lungo?

“Direi proprio che ci sono tutti i presupposti… l’ ambiente è sano e genuino e calza a pennello con le priorità di un ragazzo che lavora e desidera giocare a calcio nel modo migliore possibile, cioè divertendosi”.

Siete in decima posizione, ma – da fuori – la sensazione è che abbiate un organico che meriterebbe di stare più in alto…

“A parte le prime della classe, il campionato è alquanto equilibrato, pertanto, con un filotto di risultati positivi o negativi, si sale o si scende dalla giostra. Abbiamo una rosa competitiva ed i ritorni di Arnulfo e Cagliani fanno sì che la squadra abbia potenzialità interessanti, da sviluppare nel girone di ritorno. Nella prima parte della stagione, abbiamo vinto contro squadre importanti, come la Genova Calcio (ndr, 3-0), ma perso punti pesanti con formazioni sulla carta abbordabili, tipo Voltrese e Valdivara. Evidentemente, finora, abbiamo avuto bisogno di forti stimoli per esprimerci al top ed è chiaro che dovremo, invece, migliorare nell’interpretazione globale di tutte le gare del campionato”.

Sandro Campanelli, allenatore dei portieri della squadra, ti definisce ‘il professore’, affermando che “al posto dei piedi hai due pennelli, degni del miglior Pinturicchio”.

“Ho conosciuto soltanto quest’anno Sandro… è una persona squisita, molto preparata… di quelle che fanno bene al gioco del calcio, per l’amore, la passione con cui allena i suoi allievi e per come vive all’interno dello spogliatoio… Che dire? Nonostante sia genoano (ndr, sorride scherzosamente, sottolineando la sua sampdorianità), ha il palato fine, infatti si è innamorato dei miei piedi”.

Segni spesso e volentieri su punizione… hai un segreto particolare da svelare, oltre alla tecnica sopraffina che ti permette di ‘dare del tu’ al pallone?

“Essere bravi tecnicamente, non significa saper calciare bene le punizioni… è un’arte che va coltivata costantemente negli allenamenti. Proprio con l’aiuto di Campanelli, in particolare il venerdì, dedico tempo a questi ‘dettagli’, che sovente si rivelano determinanti. Spesso le partite sono decise da situazioni di palla inattiva, che – se sfruttate a dovere – possono regalare punti importanti in classifica”.

Nel prossimo turno riceverete la visita dell’Imperia… può essere la partita della svolta, in caso di affermazione?

“Sì, la gara di domenica, con i nerazzurri, è un autentico crocevia. Vogliamo, prima di tutto, vendicare il 4-0 subito al ‘Ciccione’, una partita in cui non siamo letteralmente ‘pervenuti’… Sarà il match che ci farà capire che tipo di campionato andremo ad affrontare da qui alla fine, fermo restando che il nostro obiettivo è rappresentato dal mantenimento della categoria”.

Durante la settimana, si giocherà – a Rapallola finale di Coppa Italia tra Moconesi e Sestrese, chi riuscirà ad alzare l’ambito trofeo?

“Il Moconesi è una squadra molto organizzata, al cui interno emergono giocatori eccellenti, come Mosto… però la Sestrese, a dispetto di una classifica deficitaria, ha tanta qualità nella rosa, che potrebbe fare la differenza, in una gara secca.

Mi voglio sbilanciare e dire che vedo Tangredi e compagni favoriti, non fosse altro che per la storia e la tradizione dei verde-stellati e per l’abitudine a giocare certe gare”.

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