L'ultimo bilancio?

Palazzo Ducale, l’eredità di Borzani vale 575 mila visitatori. E nel 2017 arrivano Modigliani e Picasso

Cinquantamila paganti in più dello scorso anno. E dal 2009 i visitatori sono raddoppiati

coda palazzo ducale van ghogh

Genova. Il suo mandato scade la prossima primavera in contemporanea con quello del sindaco di Genova. E, a meno di eventi clamorosi, dopo sette anni Luca Borzani è pronto a passare lo scettro della guida di Palazzo Ducale. Lo fa però con fierezza, consapevole che chi verrà dopo di lui avrà un’eredità pesante da raccogliere. A parlare sono anzitutto i numeri. Nel 2009 Palazzo Ducale aveva 293 visitatori, il 2016 si chiude con 575 mila visitatori, di cui 300 mila paganti, 50 mila in più del 2015 e 70 mila studenti.

“Dà grande soddisfazione – dice lui – consegnare a chiunque arrivi un’istituzione oggi così importante per la città”. Il bilancio è in pareggio, con anzi un lieve attivo che consente di proseguire nelle manutenzioni di quello che Borzani definisce “una casa comune della città”. Perché è evidente che accanto alle grandi mostre, almeno una all’anno è fra le più importanti d’Italia, c’è tutto un contorno, fatto di eventi gratuiti, di incontri che riempiono il salone del Maggior Consiglio, di Festival come quello di Limes, ormai un appuntamento fisso o La Storia in piazza.

Un flusso di visitatori che ha un ritorno importante su tutta la città: “Chi viene a visitare una mostra palazzo Ducale credo sia anche attirato dalla visita della città – spiega Borzani – ma è interessante vedere come in questi anni sia proprio cambiato il modo di percepire la cultura. Dove prima la cultura era vista come una spesa e organizzare una mostra veniva considerato un dispendio di soldi pubblici, oggi è la mostra stessa ad essere vista come un investimento per la città, anzi un doppio investimento che ha un ritorno grazie ai visitatori non solo per la mostra ma per la città stessa”.

E il rapporto tra città e cultura implica una seconda riflessione: “Si è sempre pensato che l’attività culturale di una città fosse correlata alla capacità di risorse. Oggi a Genova accade l’esatto contrario e se vediamo un declino economico, le istituzioni culturali sono invece cresciute e sono diventate un tassello di sviluppo”.

E così, in quello che potrebbe essere il suo ultimo bilancio, Borzani racconta di quello che sarà il 2017 di palazzo Ducale. Se la mostra su Andy Wharol chiude il 26 febbraio e quella su Helmut Newton a metà gennaio, dal 10 febbraio al 16 luglio arriva Elliott Erwitt con Kolor: 135 scatti tra squarci di quotidiano e ritratti di celebrità come Marylin Monroe, Fidel Castro e Che Guevara.
Altra mostra, altro celebre fotografo: dall’11 marzo al 9 aprile arriva Henri Cartier Bresson, 140 scatti i una mostra curata da Denis Curti.

Il primo pezzo forte arriva il 16 marzo con la mostra su Modigliani (fino al 16 luglio) con oltre 30 dipinti provenienti da musei italiani, stranieri e collezioni private. E a fine ottobre la mostra che potrebbe battere ogni record: Pablo Picasso, organizzata insieme al museo Picasso di Parigi.

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