Genova. E’ rivolta soprattutto verso Carige l’amarezza dei lavoratori di Edita, l’azienda di back office e archiviazione dati di Fegino in Valpolcevera, che aveva proprio in Carige uno dei principali clienti. E dopo l’assegnazione dell’importante appalto a una ditta di Bologna i 26 dipendenti si ritrovano con stipendi arretrati e senza alcuna certezza per il futuro.
“Ancora oggi – spiegano Ivano Mortola Fiom Cgil e Alessandro Tanda Fim Cisl – abbiamo incontrato la responsabile del sito genovese, ma non c’è stata data alcuna certezza né sullo stipendio di novembre né tantomeno sulla tredicesima e sul recupero dei buoni pasto che da oltre un anno i lavoratori non ricevono”.
Per questo, dopo la protesta di venerdì, oggi i lavoratori sono tornati in strada, bloccando la rotonda di Fegino. “Grazie Banca Carige” c’è scritto sugli striscioni ed ancora “Appalti a Bologna, lavoratori di Genova a casa” con un’accusa esplicita a quella che dovrebbe essere la principale banca del territorio che secondo sindacati e lavoratori non ha invece tutelato l’occupazione locale.
I sindacati, nell’ambito della ristrutturazione del gruppo, avevano firmato un accordo per i contratti di solidarietà in cui l’azienda si impegnava a pagare puntualmente il 50% del salario senza dover anticipare la parte spettante all’Inps: “Ma i patti non sono stati rispettati” dicono i lavoratori