Il sindaco

Atp, Doria: “Tre milioni per investimenti e pronti all’incontro se i bus tornano a circolare”

atp terza giornata

Genova. Dopo il concordato preventivo e gli anni dei pesanti sforzi per far sopravvivere Atp “ora il nodo fondamentale è assicurare il futuro all’azienda”, ha detto il sindaco metropolitano Marco Doria facendo insieme al consigliere delegato ai trasporti Nino Oliveri il punto sulla situazione al terzo giorno di agitazioni selvagge dei dipendenti Atp.

“Saremo subito pronti a tornare al tavolo con le organizzazioni sindacali – ha detto Doria – non appena gli autobus torneranno a circolare. Considero infatti gravissimo e inaccettabile che leggi di civiltà fatte per tutelare il diritto di sciopero, ma anche quello dei cittadini ai servizi essenziali siano calpestate senza motivi adeguati da comportamenti che tengono in ostaggio i cittadini e ledono i loro diritti”.

La Città metropolitana “non solo si è impegnata, ma ha fatto i salti mortali per trovare le risorse da destinare con la ricapitalizzazione agli investimenti per il futuro di Atp. Tutti gli azionisti pubblici e il privato sono disponibili all’aumento di capitale e lo sforzo sarà motivato da un piano industriale credibile e concreto”. Oltre a partecipare con più di un milione e mezzo alla ricapitalizzazione complessiva di tre milioni di euro, la Città metropolitana prosegue l’impegno, insieme al Comune di Genova, per dare piena operatività al patto per Genova sottoscritto con il Governo che prevede anche 5 milioni di euro per “nuovi bus al servizio dei cittadini”.

In Atp “c’è la sicurezza per tutti i posto di lavoro, nessuno corre il rischio di non vedersi riconoscere la retribuzione e l’azienda ha pagato dall’inizio dell’anno l’aumento dovuto dal contratto collettivo nazionale”. Marco Doria avverte però che “è nostro dovere e responsabilità gestire l’azienda, sostenuta con i soldi dei cittadini che pagano le tasse e i biglietti, tenendo costantemente i conti in ordine e in equilibrio”. Non sono perciò giustificabili, dice il sindaco metropolitano “comportamenti che tengono in scacco la comunità per rivendicazioni per le quali non ci sono spazi nel bilancio aziendale”.

Non ci sono violazioni dei precedenti accordi sindacali sul reintegro del 30 per cento degli integrativi perché “quegli accordi subordinavano il reintegro all’effettiva disponibilità economica da parte dell’azienda che non c’è”. Il punto focale, ha detto Nino Oliveri “è il futuro di Atp, in previsione della gara per l’affidamento del servizio in tutto il bacino metropolitano e il 21 dicembre la Città metropolitana porterà in Consiglio l’atto d’indirizzo per l’aumento di capitale dell’azienda”.

Oliveri ha ricordato anche che nella bozza di accordo stesa in Prefettura e poi alla fine non firmata dopo una lunga trattativa dalle organizzazioni sindacali, c’erano anche gli impegni da parte di Atp a corrispondere ai lavoratori complessivamente oltre 420.000 euro: 300.000 dallo stanziamento regionale una tantum per proseguire nel 2017 il progetto di lotta all’evasione tariffaria e 124.000 euro come quota dal miglioramento degli ultimi bilanci aziendali.

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