Sono una moglie di un paziente che ha effettuato il trapianto di midollo al padiglione 6 dell’ospedale San Martino a Genova.
Ora dopo mesi di complicanze è in cura presso il day hospital del suddetto padiglione. Le sue condizioni non sono buone, deambula a fatica ed è debole è stanco come la maggior parte dei pazienti che sono in reparto.
La malattia è difficile già di suo, le vite di pazienti e familiari sono stravolte, dovendo far collimare una serie infinita di disagi e le lunghe attese estenuanti ogni singolo giorno di day hospital sono devastanti.
Per ogni esame per ogni visita le attese sono di 4 o 5 ore, per pazienti debilitati stare in sala d’attesa tutti i giorni tutto quel tempo non è concepibile.
Per non parlare di quando si aspetta una trasfusione, minimo 4 ore di attesa. E per il trasporto interno per esami? Non ne parliamo. Oggi mio marito è arrivato in day hospital alle ore 8 per esame sangue, trasfusione e riposizionamento del catetere venoso perché non è stata fatta la dovuta pulizia e si è intasato.
Bene, sono le 16 e siamo ancora in attesa, a digiuno. Doveva far tutto entro le 14.
Siamo davvero esasperati dal tutto.
Tengo a precisare che medici e infermieri sono persone altamente qualificate e fanno del loro meglio lavorando anche più delle ore retribuite. Purtroppo il dramma in cui mi sono trovata e per cui tutto diventa complicato sono i tagli della sanità. Il personale non è sufficiente a coprire la mole di lavoro necessaria e sembra che tutto sia sempre dovuto. Alcune mancanze vanno a ricondursi a tale disagio bisogna a volte far la voce grossa e sperare che chi di dovere possa intervenire per mettere in condizione i reparti di eccellenza di poter continuare ad esser tali.