Tecnologia

Regione Liguria per la prima volta allo Smau con 5 start up innovative

liceo artistico smau Berlino
Foto d'archivio

Regione Liguria sbarca per la prima volta allo Smau finanziando la partecipazione delle start up liguri al salone dedicato all’innovazione tecnologica. Cinque le start up scelte dall’organizzazione sulla base delle proposte avanzate da Regione Liguria e dei contenuti tecnologici innovativi proposte: “SmartMicroOptics”, vincitrice assoluta di SmartCup Liguria 2015, ha saputo trasformare i cellulare in microscopi grazie all’applicazioni di lenti di ingrandimento intercambiabili sull’obiettivo della telecamera; “Sward”, sul mercato già da quattro anni, elabora sistemi software venendo incontro a qualunque esigenza delle imprese e ora sta lavorando al lancio di un telescopio con l’agenzia spaziale; “Acadermic”, spin off dell’Università di Genova, prepara cosmetici di qualità grazie a principi attivi estratti dai rifiuti agroalimentari; “Smart Track”, vincitrice del premio assoluto SmartCup 2014, ha elaborato un sistema di sensori e app per la guida e localizzazione in tempo reale nei luoghi ampi ma chiusi (per esempio fiere, musei, grandi magazzini) non coperti da Gps; “Gter” elabora sistemi geografici e cartografici per i piccoli comuni.

“Girare tra gli stand delle start up liguri, dialogare con i giovani promotori di queste idee innovative e trovarli entusiasti per questa presenza allo Smau ha confermato la validità dell’iniziativa, sostenuta insieme all’assessore Rixi” ha dichiarato l’assessore regionale alla Formazione Ilaria Cavo, che questa mattina ha inaugurato la presenza della Liguria partecipando a un Live Show al salone.

“E’ un segnale importante la partecipazione, per la prima volta, di Regione Liguria allo Smau – ha dichiarato Pier Antonio Macola, Presidente dello Smau – . Ho avuto modo di verificare l’interesse delle grandi imprese che partecipano a questo salone per le proposte che arrivano dalla Liguria e sono certo che qui si possa giocare un’ importante partita di matching tra le grandi realtà esistenti sul mercato, che questo salone intercetta, e realtà innovative emergenti, come quelle liguri, che devono affacciarsi un una mercato più ampio anche in una logica di sviluppo industriale e attrazione di investimenti”.

Durante il dibattito dedicato agli attori dell’innovazione provenienti da tutto il territorio nazionale, l’assessore Cavo ha parlato dell’esperienza del bando “Star&Growth”, da 3 milioni di euro, attivato dall’assessorato alla Formazione con fondi del Fondo Sociale Europeo, rendendo noto i dati aggiornati (il bando continua a essere aperto fino a esaurimento delle risorse): 93 le domande pervenute al 30 settembre a Filse per partecipare al bando, finalizzato a sostenere e far emergere le start attraverso attività di tutoraggio, assistenza e formazione. Solo dieci le domande che non hanno passato la prima valutazione; le altre otterranno l’assistenza legale, il supporto per l’elaborazione del business plan e verranno inserite in un incubatore di impresa. A presentare le domande sono stati sia team di aspiranti imprenditori sia singoli per un totale di 129 persone di cui 66 maschi, concentrati nella fascia di età tra i 18 e i 40 anni, e 63 femmine, per la maggior parte tra i 31 e i 50 anni. Si tratta non solo di disoccupati, inoccupati o studenti in cerca della prima occupazione (50 persone) ma anche di lavoratori dipendenti, part time, precari (79 persone) che decidono di puntare sulle proprie idee innovative per avviare un’attività imprenditoriale.

“Oltre un terzo delle domande presentate – ha aggiunto l’assessore Cavo – riguarda start up innovative, legate a investimenti in nuove tecnologie, segno che è questo il settore che traina maggiormente. Andiamo dalle app per il turismo dei piccoli, al monitoraggio ambientale alle piattaforme informatiche per la riabilitazione a casa dei pazienti”. Diciotto le domande per il settore artigiano, 15 per i servizi alle persone, 8 per attività commerciali, 7 per attività di consulenza. Il bando prevede anche un sostegno alle imprese già costituite offrendo servizi di tutoraggio post avvio: “Le statistiche ci dicono che circa l’80% delle start up è a rischio fallimento entro i due anni di vita: per questo – ha spiegato l’assessore Cavo – abbiamo scelto di sostenere non solo le nuove attività ma anche quelle che, senza un adeguato supporto a livello formativo, rischierebbero di chiudere”.

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