Genova. La telefonata del figlio dell’operaio di 48 anni morto ieri precipitando nella tromba delle scale di un palazzo a San Fruottuoso, in via Pantera, fa emergere una nuova ipotesi: potrebbe essere un suicidio e non un omicidio.
“Mio padre da quando si era separato era molto depresso e viveva alla giornata. Non sappiamo neppure dove dormisse e l’ultima volta che l’ho sentito mi aveva detto ‘tanto fra un po’ tolgo il disturbo'”. Non solo: dall’esame del
telefonino della vittima è stato scoperto che due minuti prima del ‘volo’ aveva provato a chiamare il figlio. Erano le 14.40. Poco dopo un condomino ha telefonato alla centrale del 118 segnalando che un uomo era caduto dal sesto piano.
Le indagini della squadra mobile, prima dell’interrogatorio del figlio della vittima, si erano indirizzate verso l’omicidio perché un condomino aveva raccontato di aver sentito urla di più persone nel palazzo. Per questo si era ipotizzato una lite fra muratori che lavorano alla ristrutturazione di alcune abitazioni degli ultimi piani dell’edificio, sfociata in una spinta che avrebbe potuto far cadere l’uomo.
Ma l’ipotesi con il passare delle ore appare sempre meno credibile, anche perché la vittima non lavorava nel palazzo.