Le motivazioni

Valle Scrivia, Fontanabuona e Cinque Terre: tre comitati si battono per l’unione dei Comuni

"Vantaggi sia per il territorio che per i cittadini"

Liguria. Sono tre i comitati liguri che si stanno battendo per la fusione dei piccoli Comuni liguri: due sono in provincia di Genova e uno in quella di Spezia, precisamente parliamo del “Comitato Valle Scrivia, una valle un Comune”, “I Non Morti” della Fontanabuona e del “Comitato Cinque Terre un Comune”.

Ognuno di loro ha anche della pagine Facebook e le adesioni sono in continua crescita. “Stiamo cercando di far conoscere alle amministrazioni comunali e ai cittadini le vere potenzialità delle fusioni, che porterebbero risorse economiche duplicate sul territorio, con conseguenti servizi migliori per la popolazione”, spiega Antonello Barbieri, portavoce del Comitato della Valle Scrivia.

“In questo senso il Governo si sta muovendo bene, anche perché è evidente che con un migliore funzionamento degli enti locali le spese per le casse centrali sarebbero migliori. La legge, quindi, prevede un raddoppio degli incentivi (dal 20 al 40%) per i Comuni che decideranno di procedere con la fusione – prosegue Barbieri – sulla Valle Scrivia abbiamo fatto anche uno studio di fattibilità e verificato che se i 9 Comuni (composti da 20 mila residenti in totale) si unissero, riceverebbero 1 milione e 890 mila euro per dieci anni”.

Ma la materia non è regolamentata solo da leggi nazionali. “Ne esiste anche una regionale e purtroppo quella della Liguria è una delle peggiori, ormai obsoleta e lontana anni luce da quelle vigenti nelle regioni più sensibili ai processi di fusioni – continua il portavoce – per questo abbiamo già parlato con molti consiglieri regionali, di maggioranza e di opposizione, e abbiamo chiesto un incontro con il governatore Toti, che ancora deve risponderci”.

I tre comitati, che si sono uniti anche in un coordinamento ligure, vanno avanti mettendo in campo numerose iniziative. “Abbiamo inviato una lettera a tutti i sindaci invitandoli a mettere al centro del dibattito politico il tema delle unioni, anche perché purtroppo al momento è solo il 10% dei primi cittadini ad essere favorevole. Nel frattempo abbiamo anche parlato con Marco Doria, che porterà la questione all’attenzione di Anci – spiega ancora Barbieri – Abbiamo anche scritto al premier Renzi affinché si preoccupi di finanziare adeguatamente le leggi, cioè di fare in modo che i contributi arrivino tutti in una volta ai Comuni che decideranno di fondersi”.

Se nel mondo della politica locale l’argomento non è molto “apprezzato”, almeno per adesso, totalmente favorevoli sono molte associazioni di categoria. “E’ evidente che se un Comune funziona bene, riuscirà a sostenere al meglio anche le attività produttive del territorio”, specifica il portavoce.

Per i Comitati i vantaggi derivanti dalle fusioni sono molteplici, come già avviene nelle località dove l’unione è già stata raggiunta, ad esempio a Valsamoggia, dove sono state costruite ben due scuole nuove in pochissimo tempo. “Sono ormai evidenti le difficoltà dei territori, quindi l’arrivo di maggiori risorse, aggiunte anche alla possibilità di poter sforare l’ex patto di stabilità (oggi pareggio di bilancio), potrebbe essere la soluzione giusta per garantire servizi fondamentali per i cittadini, che oggi sono sempre più a rischio”.

La materia è ancora poco conosciuta e quindi la popolazione potrebbe avere dubbi. “L’importante è proprio aprire il dialogo e rendere tutti partecipi – conclude Barbieri – è fondamentale anche sapere che non sparirebbero i presidi sul territorio, ma ci sarebbe un Comune centrale (Busalla, nel caso della Valle Scrivia), mentre negli altri verrebbero creati municipi sul modello di quelli genovesi, quindi il cittadino non sarebbe di certo abbandonato a se stesso”.

Mentre in altre zone iniziano a cresce i nuovi Comuni nati da unioni, nessuno si è ancora fuso in Liguria. I comitati, quindi, puntano proprio a raggiungere i risultati già ottenuti in altre parti d’Italia, soprattutto in Trentino Alto Adige, in Lombardia, in Piemonte e in Emilia Romagna.

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