Il punto sui lavori

Messa in sicurezza del rio Fegino, gli abitanti: “Forse non sarà mai completata, siamo schiavi di Iplom”

Marras: "Vogliamo vedere il progetto su spostamento delle condotte, restiamo schiavi di Iplom anche per la messa in sicurezza dalle alluvioni"

iplom fegino

Genova. Si allungano i tempi per la messa in sicurezza del rio Fegino. Così se da un lato i cittadini possono tirare un sospiro di sollievo perché si allontana a data da destinarsi la chiusura temporanea del tratto finale di via Borzoli, dall’altro si rafforza la preoccupazione non solo per riapertura delle condotte di greggio della Iplom, ma anche perché il rio Fegino non sarà completamente in sicurezza in vista del prossimo autunno e, sostengono i cittadini forse mai.

Il punto sui lavori è stato fatto ieri pomeriggio nel municipio Valpolcevera con la presidente Iole Murruni, l’assessore ai lavori pubblici di Tursi Gianni Crivello e una delegazione di abitanti.

I lavori del secondo lotto hanno subito un rallentamento a causa dello sversamento del 17 aprile e procedono con un ritardo di circa 3 settimane. I lavori prevedono fra l’altro la costruzione del ponte nuovo sull’incrocio Via Ferri Via Borzoli e l’innalzamento degli argini sponda sinistra del rio Fegino. Per la costruzione del nuovo ponte si procederà come previsto già un anno fa: prima verrano fatte le palificazioni poi si procederà con la realizzazione delle due metà del ponte e la viabilità non subirà chiusura totale ma procederà con sensi alternati di marcia mentre si realizzeranno le due parti del ponte. Questa fase dei lavori dovrebbe terminare intorno a novembre di quest’anno.

La fase più delicata è però, come noto, quella relativa al terzo lotto e riguarda la zona che va dal cantiere attuale e prosegue fino ai giardini Montecucco. Per fine anno dovrebbe essere depositato il progetto definitivo , poi ci sarà la gara e quindi l’aggiudicazione dei lavori tenendo anche conto che prima di partire dovrà essere terminata la galleria Borzoli Erzelli per alleggerire il traffico.

Il secondo lotto prevede due fasi:nella prima verranno spostate le utenze sul lato destro a salire, verranno arretrati gli argini e per non restringere le dimensioni della strada verrà fatto uno sbalzo sul rio . Il problema è la seconda fare che prevede lo spostamento dei tubi Eni-Iplom (è Eni infatti a gestire l’infrastruttura). Prima del disastro ambientale di metà aprile, il progetto prevedeva che in una fase transitoria i tubi di greggio che devono essere spostati dall’alveo del Fegino, fossero interrati sotto la strada e poi fossero con il tempo definitivamente spostati più a monte. Dopo quanto accaduto con lo sversamento nel Pianego però, Tursi ha chiesto di non interrare più i tubi ed Iplom ha definito un nuovo progetto che prevede direttamente lo spostamento dei tubi a monte. Il progetto dovrà essere presentato in Prefettura, e poi passare in conferenza dei servizi. I tempi saranno sicuramente molto lunghi anche perché lo spostamento prevede la richiesta di concessioni per espropri quantomeno temporanei di tanti terreni privati.

“Quello che alla fine abbiamo capito noi – spiega Antonella Marras del comitato di Fegino – è che rischiamo di non vedere mai la fine di questi lavori e di conseguenza della messa in sicurezza del rio Fegino per quanto riguarda le alluvioni, anche perché come cittadini vogliamo essere informati di dove e come si intendono spostare questi tubi per metterli dove. Non penseranno certo di farli passare sotto il centro abitato sotto le case?”.

Se invece il progetto definitivo dovesse andare in porto la chiusura del traffico in via Borzoli lato Fegino sarà comunque limitata ad un paio di mesi. La conferma arriva dall’assessore Crivello: “Noi procederemo sempre consentendo il traffico a senso unico alternato. Ci sarà solo un punto dove sarà indispensabile chiudere la strada ma ogni scelta sarà condivisa con i cittadini per ridurre il disagio e anche rispetto allo spostamento delle condotte mi impegno non appena avremo il progetto che sarà valutato dalla Prefettura, di condividere le informazioni con i cittadini”

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